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A Milano occupato il liceo artistico Caravaggio

Protesta contro alternanza scuola-lavoro e pochi fondi in istruzione

Pubblicato:09-03-2022 17:05
Ultimo aggiornamento:09-03-2022 17:29

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(Foto da pagina Instagram del Collettivo Caravaggio)

MILANO – Continua l’ondata di occupazioni studentesche, soprattutto nel Nord Italia. Questa mattina gli studenti e le studentesse del liceo artistico ‘Caravaggio’ di Milano hanno occupato il loro istituto per manifestare contro l’alternanza scuola-lavoro e i pochi investimenti in istruzione.

“Le mobilitazioni studentesche di questi mesi hanno iniziato a bloccare le strade delle loro città a seguito della morte di Lorenzo e Giuseppe, studenti che avevano rispettivamente 18 e 16 anni, uccisi da un sistema che legittima lo sfruttamento degli studenti riducendoci a forza-lavoro gratuita; uccisi di fatto da uno Stato indifferente davanti alla vita dei lavoratori; uno Stato che, soltanto nel 2021, ha causato 1.221 morti sul lavoro- scrivono gli studenti in un comunicato diffuso a poche ore dall’occupazione- I problemi riguardanti il mondo del lavoro si riflettono sulla scuola colpendo quindi non solo noi studenti, com’è successo a Lorenzo e Giuseppe, ma anche i nostri docenti, che percepiscono uno stipendio irrisorio nonostante l’enorme importanza e difficoltà del lavoro che svolgono; vittime anche loro di un sistema scolastico ormai logorato dai numerosi tagli dei fondi destinati all’istruzione“.


Gli studenti hanno contestato anche i pochi investimenti in istruzione. “A riprova che la scuola è solo il fanalino di coda di un paese che subordina la cultura al profitto, solo il 4,1% del PIL è destinato all’istruzione; ciò comporta che una struttura scolastica su tre sia inagibile, non garantendo ancora una volta la sicurezza a chi la scuola la vive- aggiungono nel comunicato- Un altro disagio ampiamente diffuso in contesto scolastico riguarda la scarsa tutela del benessere psicologico, al momento particolarmente vacillante a seguito della condizione di isolamento e di alienazione conseguente alla pandemia, che ha portato all’aumento del 20% dei suicidi giovanili”.

“Il ritorno in presenza, e dunque alla ‘normalità’, non prevede ancora un’emancipazione dal senso di solitudine che la situazione pandemica ha causato. Al Caravaggio- continuano- non sono stati ripristinati quello spazio e quel tempo dedicati alla socialità, spazi necessari per vivere attivamente la scuola e non subirla passivamente. Oltre a tutti questi problemi si aggiunge la drammaticità della situazione che stanno vivendo i cittadini ucraini, a cui ci mostriamo solidali. Con questo gesto politico- concludono gli studenti- miriamo a ricostruire una collettività, riprendendoci il nostro spazio, le nostre aule e i nostri corridoi, dando così vita a una scuola nuova, dove non ci sono né capi né gerarchie, ma collaborazione e uguaglianza”.

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