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ROMA – Urla strazianti di un bambino e di sua madre che inutilmente cerca di opporsi a chi glielo strappa dalle mani. Contrapposte a queste, la gelida e spietata risposta dello ‘Stato’: “Lasci il bambino o verrà denunciata per resistenza al pubblico ufficiale“. E’ solo uno dei tanti casi di prelievi forzati di bambini tolti alle loro madri a causa della cosiddetta ‘Pas – Alienazione da sindrome parentale’. L’audio è stato fatto ascoltare a Palazzo Giustiniani a Roma a una platea attonita e commossa, durante la presentazione del libro ‘Senza Madre – Storie di figli sottratti dallo Stato‘. Il libro, edito da Edizioni Magi, è a cura di dieci donne tra giornaliste e attiviste – Clelia Delponte, Franca Giansaldi, Flavia Landolfi, Silvia Mari, Assuntina Morresi, Monica Ricci Sargentini, Nadia Somma, Paola Tavella, Emanuela Valente e Livia Zancaner – che per le più svariate ragioni, personali o professionali, sono state coinvolte nelle storie di figli sottratti dallo Stato.
L’opera, spiegano le relatrici, non vuole essere un romanzo nè un saggio, ma un “manifesto femminista” che accende i riflettori sulla sindrome di alienazione parentale, una pratica ancora poco attenzionata dall’opinione pubblica, ma “sempre più diffusa” nei tribunali. Una sistema che genera un’ingiustizia che si abbatte sulle donne, sulle madri che denunciano e sono vittime di violenza da parte dei compagni/mariti. Questa la dinamica: i mariti, autori di violenze e quindi inizialmente allontanati dai figli, si rivolgono al tribunale il quale dispone una Ctu, una perizia psichiatrica per la madre e il minore. Da tale perizia emerge il quadro di una “mamma manipolatrice o simbiotica o iperprotettiva” che indurrebbe a “rifiutare” il padre. Non la violenza quindi, ma la madre. Questa è la Pas, una pratica priva di rilievo scientifico, a causa della quale centinaia di bambini sono stati sottratti con violenza alle madri.
“Blitz notturni- racconta chi ha vissuto la terribile esperienza- in cui veniva sfondata la porta di casa, prelevato il bambino mentre dormiva e trascinato via contro la sua volontà, tra le urla della mamma”. Tutto sulla base di “perizie spesso di parte” il cui costo ricade sulla stessa famiglia. Non mancano infatti casi di donne “che hanno dovuto vendere la propria casa per pagare parcelle che negli anni hanno toccato anche centinaia di migliaia di euro”.
Presenti all’evento di presentazione anche la viceministra del Lavoro delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci e la senatrice Pd, già presidente della commissione d’inchiesta sul Femminicidio, Valeria Valente.
“In questi anni- spiega quest’ultima- è stato scalfito il muro di silenzio intorno alla Pas e alle altre simili teorie ascientifiche, grazie anche a lavori come questo. Si tratta di un passo avanti importante e l’informazione riveste un ruolo strategico in questa battaglia. Non basta ovviamente. L‘obiettivo infatti è la messa al bando completa della Pas che, anche sotto diverse forme, continua a fare ingresso nei tribunali, in particolare nei processi civili, danneggiando i minori e le donne che denunciano la violenza, rendendole vittime una seconda volta e, paradossalmente, per mano dello Stato che dovrebbe invece credere loro e sostenerle”. Sentendo l’audio, prosegue Valente, “Non ho potuto fare a meno di pensare a mio figlio e a quanto sarebbe stato difficile per me mantenere il controllo nei confronti di quello Stato che, sottraendomelo con la forza, invece di proteggermi mi violentava”.
“Il libro che abbiamo presentato oggi è un lavoro prezioso. L’alienazione parentale non è riconosciuta nè dalla Cassazione nè dalla comunità scientifica, quindi non dovrebbe esistere- prosegue la viceministra- oggi si parla di discriminazioni verso le donne, verso le altre etnie, verso gli orientamenti sessuali, ma mai in base all’età. I minori non vengono messi nelle condizioni di lottare per i propri diritti. C’è un grande vuoto su questo tema e per questo, serve unità da parte di tutte le forze politiche”.
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