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Cancro al seno, serve una prevenzione per 365 giorni all’anno: intervista a Busticchi (Siemens Healthineers)

La presidente di Siemens Healthineers, Roberta Busticchi, sottolinea l'importanza di una prevenzione che duri 365 giorni all'anno: "Ad Sud il 30% delle donne non si presenta agli scrrenig"

Pubblicato:08-11-2023 12:37
Ultimo aggiornamento:08-11-2023 12:37
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comin busticchi
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ROMA – Siemens Healthineers è un’azienda leader nella produzione e distribuzione di apparecchiature medicali ed è in grado di supportare il paziente oncologico dalla diagnosi, al trattamento fino al follow up. Ne parliamo con la presidente di Siemens Healthineers, Roberta Busticchi.

Cosa rappresenta l’Ottobre Rosa per Siemens Healthineers?

A livello mondiale il carcinoma alla mammella è la malattia oncologica più diffusa tra le donne. Ovunque, il numero di diagnosi positive è in netto aumento, soprattutto nei paesi più ricchi, dove ci si ammala di più ma si muore di meno rispetto ai paesi a minor sviluppo economico.


Siemens Healthineers è in grado di supportare le donne di tutto il mondo lungo l’intero percorso di cura: dallo screening alla diagnosi, dal trattamento al follow up Siemens Healthineers è l’unica azienda che può fornire un approccio olistico e personalizzato a 360°.

Il mese di ottobre è segnato sui calendari di ogni Healthineer: la nostra missione è creare awareness sull’importanza di sottoporsi a controlli regolari e aderire ai programmi nazionali di screening, ovvero quegli esami eseguiti su pazienti asintomatici che consentono una diagnosi precoce. Aderire alle campagne di screening ufficiali è fondamentale non solo per fare prevenzione, ma anche per garantire accuratezza e correttezza dei dati di mappatura della progressione della malattia oncologica nella popolazione.

Eppure, si registra ancora una scarsa adesione ai programmi di screening del Sistema Sanitario Nazionale, specialmente al Sud, con solo il 30% delle convocate che si presentano. Al Nord e Centro Italia la situazione è migliore con l’80% delle adesioni. Il mio messaggio è univoco e forte: facciamo prevenzione e partecipiamo agli screening.

Cosa può fare il cittadino per tutelarsi?

Il tema portante del Mese Rosa di quest’anno è “Thrive365”, ovvero prosperiamo 365 giorni all’anno. Questo è un messaggio forte che si rivolge a tutte le donne, sia quelle che ricevono esito positivo che negativo. È un messaggio che ci incita a vivere la diagnosi con coraggio e serenità, qualunque essa sia. È scientificamente provato che un’attitudine positiva possa essere di enorme sostegno durante tutto il percorso di cura.

E la scienza, è davvero dalla parte del cittadino? Ci sono buone notizie?

Nel corso degli ultimi anni sono state introdotte numerose innovazioni tecnologiche e scientifiche in grado di impattare positivamente su prognosi, effetti collaterali e qualità della vita delle pazienti. In particolare, mi riferisco a tecniche di imaging in grado di identificare anche le lesioni più piccole senza dover ricorrere a tecniche invasive. Oppure a indagini di biologia molecolare che permettono di produrre farmaci in grado di agire su bersagli biomolecolari specifici e dare vita a trattamenti sempre più personalizzati. Di grande impatto sono anche i passi avanti fatti in radioterapia con tecniche come l’ipofrazionamento – in grado di ridurre le sedute di trattamento dalle canoniche 25 a 15, 10 o 5 sessioni. La dose irradiata è la stessa, però la paziente può tornare alla normalità in tempi più brevi. La scienza sta compiendo passi da gigante e sono fiduciosa per il futuro. Anche noi, però, dobbiamo fare la nostra parte non mancando l’opportunità di sottoporci a controlli regolari.

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