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Napoli, studenti del Pansini in un video su identità, corpo e metamorfosi

La docente: "È importante trovare un modo per comunicare il loro mondo"

Pubblicato:08-09-2021 14:55
Ultimo aggiornamento:08-09-2021 14:55

liceo pansini napoli progetto resistono i corpi
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NAPOLI – ‘R-esistono i corpi’, si chiama così il video realizzato dagli studenti e dalle studentesse del liceo ‘Pansini’ di Napoli. Un progetto nato durante la pandemia come ha raccontato Chiara Scapellato, docente di italiano latino e greco al liceo Pansini di Napoli. Lo scorso anno, la professoressa Scapellato, insieme a studenti e studentesse del quarto anno, ha lavorato su temi complessi, come corpo, metamorfosi e identità, enfatizzandone la dimensione introspettiva e lavorando sulla comunicazione, quella più tradizionale, ma anche, e forse soprattutto, quella moderna e digitale.

“È importante trovare un modo per comunicare il loro mondo. Noi siamo dei mediatori e possiamo essere di supporto” spiega la docente. Un supporto che si esplica grazie alla comunione di elementi tra loro apparentemente diversi, o quantomeno distanti. Da un lato lo studio di filosofi, civiltà e culture antiche, dall’altro la macchina da presa, il montaggio video, il mondo digitale, Youtube. Da questa fusione nasce, per l’appunto, il video dal titolo ‘R-esistono i corpi’ che vede i ragazzi protagonisti e partecipi di una narrazione (quella su filosofia, arti e culture antiche) di cui generalmente sono solo destinatari.

“Il tema dell’identità è un tema centrale che abbraccia tutta la fase adolescenziale e che andrebbe approcciato in modo trasversale” afferma Scapellato. “Con grande delicatezza, in punta di piedi, senza pregiudizi e soprattutto lasciando spazio ai ragazzi e alle ragazze, il tema dell’identità va trattato e va trattato anche ridimensionando talvolta il loro pensiero grazie al termine di paragone con filosofi, civiltà antica e l’arte in generale”. Non pare un caso, quindi, se una delle citazioni recitate in video dai ragazzi, sia di Zygmunt Bauman: “nell’età postmoderna niente resiste così a lungo intatto e immutato, anche l’identità è sottoposta alla tendenza di continuo rinnovamento e trasformazione. Essa diventa una materia da sperimentare e gli esperimenti non finiscono mai”.


Molti altri ancora i riferimenti ad autori e autrici illustri. Tra i nomi spiccano: Catullo, Ovidio, Omero, ma anche Alda Merini, Michel Foucault, Kafka. A sorpresa anche riferimenti culturali al punk-rock inglese degli anni ’70 e all’antica pratica giapponese del Kintsugi che prevede l’utilizzo dell’oro per la riparazione di oggetti in ceramica. “Cercare i temi che per i ragazzi sono fondamentali- continua Scapellato- è molto stimolante”. E se questo è vero per i docenti, sarà verosimilmente vero anche per ragazze e ragazzi che, proprio nell’età che precede l’ingresso al mondo del lavoro o il passaggio all’università, hanno forse più bisogno di supporto nella scoperta di sé. Come infatti recitano nel video, “il rito di passaggio dell’adolescente alla società degli adulti consiste in tre fasi: separazione, margine e aggregazione. La tappa intermedia è quella più densa di significati. Il limen è la zona dove avviene, di fatto, la metamorfosi. In questo spazio operano forze formalmente esterne all’individuo; è la sezione più misteriosa del rito di passaggio. Qui si perdono i pezzi di sé che non serviranno al ‘di là’ nel nuovo status e se ne aggiungono di totalmente nuovi. In questa fase avviene la scomposizione e ricomposizione dell’anima dell’individuo”.

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