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Bandecchi (Unicusano) scrive a Brunetta e Messa: “L’accordo ‘Pa 110 e lode’ è discriminatorio”

L'iniziativa consente a tutti i dipendenti pubblici di usufruire di un incentivo per l'accesso all'istruzione terziaria: corsi di laurea, di specializzazione e master. Ma le università 'telematiche' stono state escluse dal circuito

Pubblicato:08-02-2022 19:53
Ultimo aggiornamento:08-02-2022 19:54
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ROMA – “Una scelta assurda, razzista e totalmente anacronistica”. È il giudizio contenuto nella lettera inviata da Stefano Bandecchi, presidente del Consiglio di amministrazione dell’Università Niccolò Cusano, ai ministri della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, per chiedere “spiegazioni dettagliate sul protocollo d’intesa preso tra i Vostri ministeri” sull’iniziativa ‘PA 110 e lode’, che consente a tutti i dipendenti pubblici di usufruire di un incentivo per l’accesso all’istruzione terziaria: corsi di laurea, corsi di specializzazione e master.

“Ci risulta – scrive Bandecchi – che nel sistema universitario nazionale siano ancora incluse le università degli studi cosiddette ‘telematiche’ e non riusciamo a capire come sia stato possibile tra Voi creare un accordo che esclude le università in questione, perché non facenti parte della Crui. Mi risulta incredibile apprendere che la Crui è più importante del sistema universitario nazionale o meglio del ministero rappresentato dalla professoressa Maria Cristina Messa e mi sembra paradossale che il Suo ministero, professoressa Maria Cristina Messa, si possa prestare alla trattativa privata tra un ministero dello Stato e un’associazione privata che non può certamente essere superiore al Suo ministero”.

Poi il presidente del Cda dell’Unicusano si rivolge al ministro della Pubblica amministrazione: “Ministro Brunetta, trovo altrettanto abominevole che la Sua volontà sia quella di escludere parte del sistema universitario nazionale, anche se parte eccellente e considerata dal punto di vista scientifico di altissimo profilo, dall’accordo che il ministero da Lei rappresentato ha fatto con il ministero dell’Università e della Ricerca ma che poi ha escluso le università che Voi continuate a chiamare telematiche“.


La lettera prosegue: “Illustrissimi signori ministri, ho scritto questa lettera a Voi e al Presidente del Consiglio dei Ministri professor Mario Draghi, per conoscenza, in più l’ho inviata a tutti i segretari dei principali partiti politici nazionali, perché reputo questa Vostra scelta assurda, razzista e totalmente anacronistica rispetto alla realtà che l’Italia, l’Europa e il mondo stanno vivendo“. “L’Italia ha bisogno di ministri illuminati, mentalmente giovani, visionari e di alto profilo, tutte cose che pensavo fossero base del Vostro bagaglio culturale e personale, ma stando così le cose dovrò ricredermi e dovrò comunicare ai miei 1.500 tra dipendenti e collaboratori lo stato delle cose”.

“Vi comunico sin d’ora – conclude Bandecchi – che farò pubblicare questa lettera aperta anche su alcune testate giornalistiche, al fine di informare i cittadini italiani, compresi i 40mila già laureati della nostra università, che evidentemente dovranno sentirsi laureati di serie B, poi Voi dovrete evidentemente spiegare perché”.

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