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Sardegna terra inesplorata per la maggior parte dei turisti

Secondo un report della società Eager, l'80% dei visitatori dell'isola affolla sempre le stesse località

Pubblicato:07-12-2022 18:20
Ultimo aggiornamento:07-12-2022 18:21
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CAGLIARI – La Sardegna è una destinazione turistica ancora in gran parte inesplorata. Circa l’80% dei turisti che approdano nell’isola, infatti, visita in media solo il 10% del territorio, in genere affollando le località più conosciute, e solo il 20% decide di andare oltre e visitare il resto. E’ quanto emerge da un report di Eager Srl- azienda tecnologica sarda specializzata in analisi dei flussi turistici– presentato ieri a Cagliari.
Nel dettaglio, secondo i dati del 2022 rilevati da Eager con l’app turistica “HoS, Heart of Sardinia”, l’81% degli spostamenti turistici in Sardegna si concentrano su una superficie di soli 3.005 chilometri quadrati. Chilometri che “corrispondono al 12% della superficie che viene regolarmente visitata per finalità turistiche, 24.090 chilometri circa- spiega Carlo Gaspa, Ceo di Eager– ovvero quella in cui è posizionato un sito di interesse o un’attività economica legata al settore turistico”. E una superficie che equivale, prosegue, “più o meno all’estensione della Provincia di Oristano- 2.990 chilometri quadrati- o due volte la Provincia del Medio Campidano- 1.516 chilometri quadrati- province tra le meno battute. Di fatto il carico turistico si concentra soprattutto nel nord est dell’isola e sulle coste”.
In generale, in base al report, nell’isola cresce la domanda turistica soprattutto in estate, con un +26% di variazione degli spostamenti rilevati rispetto al periodo estivo dell’anno precedente. Rimangono invariate le posizioni sul podio delle mete che registrano la maggiore affluenza di visitatori, con sorprese a sud dell’isola sulle destinazioni emergenti.
Olbia, Cagliari e Alghero le destinazioni in testa, per quanto “la prima presenti una fortissima stagionalità che si concentra quasi interamente nei mesi da giugno ad agosto con il 90% delle richieste- specifica Gaspa- mentre la seconda e la terza raccolgono percentuali più consistenti spalmate di più tra i mesi primaverili e autunnali. Tra queste, Cagliari è tra le mete che è cresciuta di più in termini percentuali, soprattutto nei mesi di gennaio ed aprile, seguita da Stintino”. Tra le mete emergenti in Sardegna, quelle che hanno dimostrato un interesse crescente dei viaggiatori nel 2022, spiccano le destinazioni a sud dell’isola: Villasimius (+19%), Castiadas (+18%) e Domus De Maria (+18%). Seguono Muravera, Sant’Antioco e Pula. Tra le destinazioni interne che hanno registrato tassi di crescita più interessanti si segnalano anche Aritzo (+17,28%), Seulo (+38,16%) e Aggius (+46,3%).
In crescita l’interesse per i viaggi culturali, con un +15% di accessi a siti archeologici per singolo utente: Barumini, Tharros, Nora, Santa Cristina le top attrazioni dell’isola. Registrano poi percentuali consistenti di crescita sia le mete naturali e all’aria aperta, come ad esempio il Parco regionale di Porto Conte, il Parco nazionale dell’Asinara e l’isola di Tavolara, che i luoghi della cultura “indoor”, tra cui il Museo civico Giovanni Marongiu, Porto Flavia e il Compendio di Garibaldi. Alcuni dei luoghi che hanno adottato sistemi di prenotazione e gestione dei flussi controllati, registrano non solo un aumento della domanda, ma anche – a ricaduta- una crescita di tutta l’area circostante e migliore ridistribuzione dei flussi, come nel caso di Cala Goloritzè, dove la gestione controllata degli accessi e il sistema di prenotazione online ha consentito la crescita delle mete alternative consigliate come Cala Mariolu, Cala Sisine e Cala Biriala.

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