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Tolta la scorta a Pino Masciari, il Pd al Viminale: “Ora è a rischio”

Il Partito democratico deposita in Parlamento un'interrogazione al ministro dell'Interno per chiedere i motivi della revoca delle tutele all'imprenditore calabrese che denunciò la 'ndrangheta

Pubblicato:07-11-2022 13:45
Ultimo aggiornamento:07-11-2022 13:52

Giuseppe Masciari
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ROMA -Il Partito democratico accende i fari sulla revoca della scorta a Giuseppe Masciari, detto Pino, l’imprenditore edile calabrese che, dopo anni di pressioni e tentate estorsioni da parte della mafia, decise di ribellarsi diventando testimone di giustizia. Grazie alle sue denunce vennero colpiti, dalla fine degli anni ’90, i clan più potenti delle province calabresi e disvelate le collusioni con il mondo della politica. Masciari e la sua famiglia – che subirono furti, incendi, danneggiamenti, minacce e violenze – costretti a lasciare la loro terra, finirono nel Programma Speciale di Protezione dello Stato. Nel 2010 tornano a vivere alla luce del sole, restando però “sotto scorta”. L’imprenditore, con la moglie e i figli, scelse di stabilirsi nel torinese. Il 15 ottobre scorso la Prefettura di Torino gli comunica la revoca del dispositivo di tutela.


INTERROGAZIONE ALLA CAMERA E AL SENATO

I senatori del Pd Andrea Giorgis, Anna Rossomando e Enrico Borghi hanno presentato a Palazzo Madama una interrogazione al Viminale per chiedere perché il Prefetto di Torino abbia avviato il procedimento di revoca della tutela all’imprenditore e alla sua famiglia. Stessa interrogazione, a prima firma del collega di partito, onorevole Mauro Berruto, è stata depositata alla Camera.

ALLARME PD: “IN PERICOLO LUI E LA FAMIGLIA”

Nel testo, dopo aver ricordato la vicenda di Giuseppe Masciari, imprenditore edile che svolgeva la sua attività prevalentemente in Calabria, in diverse occasioni minacciato dalla mafia, e per questo inserito con la famiglia nel programma speciale di Protezione e trasferito in località protetta, e dopo aver osservato come le denunce di Masciari abbiano consentito di contrastare con efficacia il sistema ‘ndraghetistico, si sottolinea che “la decisione di revocare il dispositivo tutorio lascerebbe, quindi, l’imprenditore e la sua famiglia privi della tutela necessaria a contrastare qualunque pericolo per la loro incolumità fisica”.

“IL MINISTRO PIANTEDOSI SA? QUALI LE RAGIONI?”

Per questo i parlamentari Dem chiedono di sapere “se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti e in caso di risposta affermativa quali siano le ragioni che hanno portato alla revoca del dispositivo tutorio disposto nei confronti di Giuseppe Masciari e dei suoi familiari; se il Ministro in indirizzo, inoltre, non ritenga altresì di verificare con le autorità preposte al procedimento di concessione e revoca della tutela, in particolare l’Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale (Ucis), l’opportunità di convocare e sentire il destinatario del provvedimento di revoca”.

 

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