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Fermato nordafricano per gli accoltellamenti a Milano, Salvini: “Cacciare gli irregolari che delinquono”

Il giovane ha seminato il panico ieri nella zona della stazione centrale, provando a rapinare e ferendo alcuni passanti con un taglierino

Pubblicato:07-03-2023 11:51
Ultimo aggiornamento:07-03-2023 15:59
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MILANO – La serata di ieri a Milano lascia strascichi importanti. È stato fermato il giovane nordafricano resosi protagonista in viale Brianza, nella zona della stazione centrale, di un’aggressione plurima, armato di taglierino, nel tentativo di rapinare alcuni passanti. A farne le spese in maniera più grave un cittadino 68enne, intervenuto in difesa di una ragazza, che comunque sarebbe fuori pericolo. Intanto, il segretario della Lega Matteo Salvini, ai microfoni di Rtl 102.5, torna sull’accaduto: “In questi minuti – afferma il vicepremier – è uscita la notizia che l’accoltellatore di ieri a Milano è un 23enne immigrato irregolare, bisogna dunque garantire asilo a chi scappa ma al contempo bisogna essere più efficienti nei confronti di chi delinque in Italia“.

Sui propri social, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti fa sapere di stare lavorando per “più agenti, più telecamere, più controlli, più espulsioni, più sicurezza. Nonostante critiche e attacchi di certa sinistra che anche oggi fa finta di niente”, dice Salvini.

LE PROTESTE DEL SINDACATO DI POLIZIA

Un problema da affrontare, data la protesta montata dal sindacato autonomo di polizia Sap Di Milano che, attraverso una lettera aperta, lamenta una scarsa attenzione nei confronti degli uomini appartenenti alle forze dell’ordine, costretti a far fronte a sempre più numerosi casi di violenza in città, pur non disponendo delle condizioni ideali per operare. “La mancanza di percezione della sicurezza che vivono ogni giorno i cittadini a causa di episodi di violenza che ogni giorno accadono non avviene a causa dei giornalisti che ne danno giustamente ampio risalto, ma perché questi fatti accadono realmente”, scrive il segretario provinciale, l’ispettore capo Massimiliano Pirola, anche perché “quanto sopra non può e non deve ricadere sugli operatori delle Forze dell’Ordine che nel corso degli ultimi anni hanno subito tagli radicali degli organici ma sono riusciti anche oggi (ieri, ndr) a fermare gli autori, prima che il numero delle vittime potesse ulteriormente salire”.


Per quante ore gli autori di tali gravi accadimenti effettuati, fermati dalle Forze dell’Ordine, trascorreranno in un luogo dal quale non saranno più in grado di delinquere e fare del male alla gente perbene?“, si domanda il segretario provinciale del sindacato di Polizia. “Questa – osserva Pirola – è la domanda fondamentale da porre a coloro i quali, per mandato politico conferitogli dalla gente perbene, avrebbe il precipuo mandato di emanare o rivedere leggi in loro difesa”.

“Quanto ci costerà il comportamento di questi atti delinquenziali a causa dei quali- continua a domandarsi Pirola- sono dovute intervenire 4 ambulanze, 3 auto mediche, volanti e agenti motociclisti? Che danno avranno quei poveri cittadini che non verranno mai risarciti per le ferite patite?”.

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