NEWS:

Il Consiglio della Vda approva all’unanimità la legge sullo sviluppo alpinistico ed escursionistico

Sì ai contributi destinati ai rifugi alpini valdostani per il trasporto a valle dei rifiuti e delle acque reflue

Pubblicato:06-11-2022 11:48
Ultimo aggiornamento:06-11-2022 11:51
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

(DIRE – Notiziario Turismo e Sport) Aosta, 6 nov. – Dopo otto anni di stop, tornano i contributi destinati ai rifugi alpini valdostani per il trasporto a valle dei rifiuti e delle acque reflue. Il Consiglio Valle ha approvato all’unanimità un disegno di legge per lo sviluppo alpinistico e escursionistico della Regione. Il disegno di legge, presentato dalla giunta regionale il 25 ottobre, introduce anche un sostegno economico per le spese di rimozione dei bivacchi obsoleti e l’installazione di nuovi, sovvenzionando, in particolare, le spese di elitrasporto sostenute per queste attività. Il provvedimento prevede una copertura economica di 120.000 euro per il 2022, 70.000 per il 2023 e 120.000 euro dal 2024. Il termine per la presentazione delle domande è il 5 dicembre.

“I contributi in conto capitale per l’insediamento o lo smantellamento di bivacchi- spiega in aula il consigliere Corrado Jordan (Alliance Valdotaine- Vda Unie), relatore del provvedimento- sono concessi nell’ottica non solo di rendere sempre più sicura la pratica dell’alpinismo e dello scialpinismo in quota, ma anche di rimuovere strutture deteriorate e non più funzionali, preservando nel contempo l’integrità dell’ambiente alpino”. E aggiunge: “Con il ripristino del contributo per il divallamento rifiuti e acque reflue, sospesi otto anni fa in un periodo di contrazione economica generale, si risponde non solo ad un’esigenza di salvaguardia dell’ambiente montano, ma anche a forti sollecitazioni pervenute dagli operatori del settore, provati dal contesto pandemico e post-pandemico”.

Per Jordan, “dopo oltre due anni di emergenza sanitaria da Covid-19, l’attuale contesto economico è caratterizzato da un incremento esponenziale dei costi dei servizi e delle forniture, cui si sommano le problematiche relative alla siccità: tutti questi fattori hanno avuto e hanno un grande impatto economico sulle attività dei rifugi, già di per sé gravose in relazione alla loro specificità”. Dai banchi dell’opposizione, il vicecapogruppo della Lega Stefano Aggraci, annunciando il voto favorevole, si sofferma sui “tempi ristretti” con cui il testo è stato esaminato dalle commissioni: “Capiamo la necessità di mettere a terra questa legge nel più breve tempo possibile- dice-, ma mi chiedo: questa misura, vista anche la tempistica, non poteva arrivare prima? È una considerazione più generale che facciamo in una logica programmatoria: questa legge non è sicuramente un indicatore di buona programmazione”.
D’accordo anche il capogruppo di Pour l’Autonomie, Marco Carrel: “Questo disegno di legge doveva arrivare prima”, afferma, aggiungendo che “oltre alle importanti risorse che ci vedono concordi destinate ai rifugi alpini, evidenzio che manca una mappatura dei bivacchi sui quali si può intervenire: invitiamo quindi l’assessore ad agire in questo senso e a riferire su quali bivacchi interveniamo e con quale cronoprogramma, oltre che sugli effetti che avrà questa legge”.


In replica, l’assessore regionale al Turismo, Jean-Pierre Guichardaz spiega che “la norma è stata predisposta in tempi molto brevi e vi era la necessità di un percorso urgente a causa delle scadenze compresse”. E aggiunge: “Accolgo il suggerimento di realizzare una programmazione sull’installazione di questi bivacchi: il confronto con questo mondo è costante, in particolare con le guide di alta montagna, ma visto che molti bivacchi sono l’esito anche di decisioni di privati, occorre una pianificazione d’intesa con gli interessati, la Regione e i Comuni, proprio per evitare che queste strutture possano diventare più un problema che una risorsa”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it