ROMA – “Perché non c’è caos nella zona della Libia controllata da noi, che equivale al 90% del territorio della Libia? Perché c’è un governo, una forza che protegge le persone. Alle milizie conviene invece il caos, vendono i migranti e ne guadagnano molti soldi. Noi abbiamo un altro progetto per la Libia: vogliamo un Paese libero dalle armi e dall’intromissione della religione nella vita pubblica, dove tutti saranno i benvenuti a queste condizioni”. Queste le parole del ministro degli Esteri del governo con sede a Tobruk, Abdulahdi Ibrahim Lahweej, nel corso di un incontro organizzato dall’Istituto Friedman a Roma. L’esecutivo di Tobruk è sostenuto dal generale Khalifa Haftar, impegnato da aprile in un’offensiva militare contro l’esecutivo di Tripoli, guidato da Fayez Al-Serraj e riconosciuto dall’Onu.
di Di Brando Ricci
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