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ROMA – “Dall’alienazione parentale alla bigenitorialità imposta con la forza: come tutelare i diritti dei singoli da una cattiva giurisdizione”: è il titolo del convegno che si terrà domani, lunedì 6 giugno, alle 9 a Nardò, in provincia di Lecce. L’appuntamento è alla Sala Convegni del Chiostro dei Carmelitani, in Corso Vittorio Emanuele II°, e l’evento è organizzato dal sindacato dei Cobas Pubblico impiego della provincia di Lecce.
“La Corte di Cassazione con ordinanza 286/2022- ricorda il sindacato- ha annullato la decisione di decadenza dalla responsabilità genitoriale di una madre sul figlio minore e di trasferimento del bambino in casa-famiglia, ritenendo ‘l’uso della forza in fase di esecuzione fuori dallo Stato di diritto'”.
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Continua l’organizzazione: “La Suprema Corte cassa la decisione della Corte di appello di Roma poiché ha inteso realizzare il diritto alla bigenitorialità rimuovendo la figura genitoriale della madre e ciò sulla base di apodittiche motivazioni che richiamano le consulenze tecniche, tutte volte all’accertamento dell’alienazione parentale, nonostante la stessa sia notoriamente un costrutto ascientifico. L’incontro sarà un modo per informare i cittadini di quanto purtroppo avviene all’interno dei tribunali civili e minorili, ma anche per aprire una discussione sui diritti di ogni individuo, soprattutto se si parla di diritti del fanciullo che molte volte, come anche gli stessi organi di stampa ci ricordano, viene meno proprio per una cattiva giurisdizione e per l’incongrua difesa. Difendersi, per un genitore, principalmente la madre, dall’accusa di alienazione parentale o genitoriale, è quasi impossibile. È un costrutto a-scientifico, ritenuto inesistente e non riconosciuto dalla comunità scientifica mondiale, non inserito all’interno del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5) e non riconosciuto legalmente neanche nel nostro ordinamento giuridico, eppure resta ancora oggi un’accusa che perviene al giudice attraverso la perizia del Consulente Tecnico d’ufficio, nominato dal giudice stesso, che non può essere provata in forma concreta e comprovabile, e quindi non da prendere in considerazione. Un concetto astratto descritto solo sulla base di interpretazioni personale di colui o colei che avvia la perizia”.
Al centro del convegno due interrogativi: Come si può in questo caso difendersi da qualcosa che non esiste? E come può essere un’accusa del genere alla base di un allontanamento del bambino dalla propria madre? “Insieme a professionisti del settore e alla presenza della deputata Veronica Giannone Segretaria della commissione per la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza e componente della commissione d’inchiesta parlamentare sugli affidi dei minorenni, affronteremo questi temi anche per prevenire qualsiasi danno o trauma ai nostri figli, tutela del loro interesse supremo al benessere e alla serenità”, conclude Cobas Pubblico Impiego della provincia di Lecce.
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