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Dal Consiglio di Trento via libera alla legge ‘ammazza orsi’. L’Enpa: “Se il governo non interviene ci appelleremo all’UE”

Il provvedimento, permetterà all’amministrazione di abbattere fino a 8 orsi 'problematici' all’anno

Pubblicato:05-03-2024 14:12
Ultimo aggiornamento:05-03-2024 19:20

legge ammazza orsi
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ROMA – Con due no, undici astenuti e diciannove sì, ieri sera il Consiglio provinciale di Trento ha dato il via libera al ddl dell’assessore Failoni, ribattezzato ‘legge ammazza orsi’. Il provvedimento, permetterà all’amministrazione di abbattere fino a 8 orsi ‘problematici’ all’anno. Immediato l’intervento dell’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA), che ha definito la norma “una vergogna” sollecitando attraverso una nota, anche l’intervento di Giorgia Meloni.

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ENPA: INTERVENGA LA PREMIER MELONI

“Ci rivolgiamo alla premier per chiedere al Governo di intervenire e impugnare la legge davanti alla Corte Costituzionale , affinché si pronunci sullo scempio normativo voluto da Fugatti per armare i fucili contro gli orsi. Orsi che, fino a prova contraria, sono ancora una specie particolarmente protetta dalle norme europee e da quelle italiane“, scrivono.


L’ente ha esteso il suo appello anche al ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin “che aveva finalmente preso posizione sulla necessità di una seria politica di prevenzione da parte della Pat, come nel caso dell’adozione a tappeto dei cassonetti anti-orso”.

ENPA: PRONTI AD APPELLARCI ALL’UE

“Il DDL ‘ursicida’ – continua Enpa – è un provvedimento di inaudita crudeltà che autorizza a sparare nel mucchio e che rappresenta una serie e concreta minaccia alla conservazione della specie. Come Enpa ci mobiliteremo in ogni sede e con tutti gli strumenti a nostra disposizione. Per questo se il Governo non intendesse impugnare questa orribile ed inaccettabile legge siamo già pronti a rivolgerci all’Unione europea. E questo, ovviamente, significherebbe la probabile apertura di una procedura di infrazione contro l’Italia per la violazione della Direttiva Habitat. Una scelta quindi che, non solo affermerebbe la colpevole inerzia dei nostri politici ma comporterebbe, anche, pesanti conseguenze per i cittadini italiani che sarebbero esposti alle salatissime multe di una procedura di infrazione. Un insulto ai numerosissimi italiani che amano gli animali e che vorrebbero che piuttosto il Governo cambiasse rotta e adottasse una serie politica di tutela”.

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