NEWS:

Fratellini di Brescia, per la Cassazione è tutto da rifare

La mamma: "È difficile accettare di ritornare nell'inferno giuridico”

Pubblicato:05-02-2024 11:54
Ultimo aggiornamento:05-02-2024 11:54
Autore:

fratelli di brescia
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Non c’è ancora pace per due fratellini di Brescia che dopo esser stati strappati alla mamma, bollata in Ctu come “ostativa”, avevano fatto ritorno a casa dopo un brevissimo tempo in casa famiglia. Avevano 7 e 6 anni l’8 novembre del 2022, quel giorno rimasto immortalato in un video scioccante: le parole disperate del nonno ai vigili del fuoco e l’assedio dei bimbi che si barricano dentro la villetta, scappando di stanza in stanza. A decidere il Giudice di Venezia, sia il prelevamento e la casa famiglia che il ritorno a casa. Ora è un’ordinanza della Cassazione a dire che è tutto da rifare: si torna in appello.

Proprio la Corte d’Appello di Venezia “aveva rivalutato la posizione della mamma”, spiega alla Dire il legale, la quale si era resa conto “che i bimbi non stanno male da lei”: ecco quindi la decisione di collocarli “di nuovo presso la mamma”. Sono il padre dei bambini e il curatore però a impugnare l’ordinanza, ma per una questione di legittimità e non di merito: “la Corte d’Appello aveva infatti ritenuto opportuno (tra le altre motivazioni) che i figli potessero ritornare presso l’abitazione materna anche perché il padre non aveva insistito per ottenerne l’affido. La Suprema Corte romana, nel cassare questo passaggio, accoglie il ricorso e chiede che la Corte d’Appello di Venezia si pronunci di nuovo, nell’ottica del reale supremo interesse dei bambini”. I minori potrebbero essere ascoltati? Una nuova ctu? “Si vedrà”, dice il legale, che intanto però assicura di “aver prodotto tutte le prove di un passaggio ‘brutto’ dell’ordinanza in cui sembra che i bambini non frequenterebbero la scuola”. Qualcosa che lancerebbe ombre pesanti sulla madre. “Tutto falso- dicono la mamma e il legale- ci sono le pagelle”. “Trovo molto grave come siano passate bugie ingiustificate sulla mancata frequenza scolastica dei miei figli, congiuntamente al convincimento circa la loro asocialità- spiega alla Dire mamma F.- mentre sono state depositate in Tribunale le relazioni che dimostrano gli eccellenti risultati scolastici, le pagelle, e soprattutto il loro buon inserimento nel panorama cittadino dove partecipano attivamente al catechismo, alle attività della parrocchia e alle partite di calcio nel campionato della loro fascia d’età”. Il legale sul rischio che la casa famiglia torni all’orizzonte assicura: “Oggi nessuno va a prendere i due bambini”, ma la storia non è ancora finita e si torna in Corte d’Appello. E mamma F. i cui figli sono esausti di questo calvario dice senza mezzi termini: “È difficile accettare di ritornare nell’inferno giuridico”.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it