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Il legale della Dire: “Inviata lettera di diffida alla Presidenza del Consiglio, 120 famiglie a rischio”

Avvocato Cannito: "Si tratta di un atto dovuto, compiuto a tutela dell’azienda e delle 120 famiglie dei dipendenti della Com.e, il cui futuro oggi è reso profondamente incerto"

Pubblicato:05-01-2024 10:29
Ultimo aggiornamento:05-01-2024 11:20
Autore:

agenzia dire
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ROMA – “In qualità di legale della Com.e, società editrice dell’agenzia di stampa Dire, ho inviato una lettera di diffida al Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri. Un’azione legale che avviene in conseguenza della mancata risposta all’istanza di accesso agli atti inviata in data 1 gennaio 2024, a seguito della sospensione dei pagamenti da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del contestuale avvio del procedimento di esclusione dalla procedura di rinnovo della convenzione per l’erogazione dei servizi stampa da parte della stessa Presidenza del Consiglio dei ministri. Si tratta di un atto dovuto, compiuto a tutela dell’azienda e delle 120 famiglie dei dipendenti della Com.e, il cui futuro oggi è reso profondamente incerto dalle drammatiche conseguenze di queste decisioni. Auspichiamo infatti una celere e positiva risoluzione della vertenza, che possa consentire alla ‘Dire’ di tornare a erogare i servizi stampa per la Presidenza del Consiglio dei ministri e svolgere il ruolo di punto di riferimento del settore che ha sempre storicamente ricoperto grazie all’affidabilità e alla qualità dei suoi notiziari“. Ad affermarlo in una nota Francesco Cannito, legale della Com.e.

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