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Rifugiati e comunità locali in campo con ‘Integration League’

Il torneo per l'inclusione sociale è stato presentato dalla Lega Pro e prenderà il via nell'aprile del 2023

Pubblicato:04-11-2022 15:22
Ultimo aggiornamento:04-11-2022 15:29
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ROMA – Un torneo di calcio misto che coinvolge cittadini locali insieme a rifugiati, richiedenti asilo, titolari di protezione sussidiaria e temporanea, a cui hanno aderito 8 club della Lega Pro: Ancona, Fidelis Andria, Cesena, Feralpisalò, Virtus Francavilla, Monopoli, Potenza, Reggiana. Si chiama ‘Integration League’ ed è il nuovo progetto per l’inclusione sociale promosso da Lega Pro con il supporto di UNHCR e Project School, cofinanziato dall’Unione Europea, presentato oggi a Roma nella sede della Figc.
Le gare prenderanno il via nell’aprile del 2023 e il progetto prevede la formazione di 8 squadre, composte da 8 cittadini italiani e 8 rifugiati, richiedenti asilo, titolari di protezione sussidiaria e temporanea, di sesso maschile residenti o domiciliati nelle città dei club di Lega Pro aderenti. Le squadre si alleneranno per 5 mesi nelle strutture messe a disposizione dei club per poi competere tra loro in un vero e proprio torneo di 15 partite, con la finale che si disputerà in un importante stadio italiano. Inoltre, mentre le squadre verranno formate e si alleneranno, saranno organizzate diverse attività collaterali con finalità formative e di sensibilizzazione che coinvolgeranno le istituzioni locali, i centri sportivi giovanili e le scuole. Alla presentazione hanno partecipato il presidente della Figc, Grabriele Gravina, il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, la rappresentante UNHCR per l’Italia la Santa Sede e San Marino Chiara Cardoletti, e il Co-founder Project School, Antonio Dell’Atti.

GRAVINA: “MONDO DEL CALCIO PIÙ SENSIBILE DI COME VIENE RAPPRESENTATO”

“Mi congratulo con la Lega Pro e il presidente Francesco Ghirelli per questa bella iniziativa- afferma Gravina- che si inquadra nel solco dell’attività che la Figc svolge con ‘Progetto Rete’ già da diversi anni con i minori stranieri non accompagnati, che compiono un passo decisivo verso l’inclusione nel nostro Paese attraverso il calcio. La progettualità della Lega Pro, sviluppata con partner di assoluto prestigio e coinvolgendo persone maggiorenni, completa un percorso formativo e di integrazione in una perfetta azione di sistema, a testimonianza di quanto il mondo del calcio sia molto più sensibile di come viene rappresentato”.

GHIRELLI: “NUOVO MODELLO DI INTEGRAZIONE”

Particolarmente orgoglioso di questo progetto è Francesco Ghirelli, secondo il quale “il calcio è un vocabolario che si può utilizzare senza conoscere le lingue. Oggi inauguriamo un nuovo modello di integrazione che utilizza il gioco del calcio come veicolo che contribuisce a dare un senso di normalità soprattutto a chi vive condizioni difficili. Mi auguro che attraverso questo progetto le comunità possano riscoprire un modo per valorizzare i rapporti tra cittadini e coloro che fuggono da situazioni di crisi, il calcio mette al centro le persone. Con questo progetto faremo anche un percorso nelle scuole, si parlerà ai ragazzi e alle ragazze, così il pallone diventa la rete con cui si costruisce un reticolo di esperienza, un grande salto culturale”.


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