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ROMA – L’ansia dei genitori rispetto al rientro a scuola dei bambini e ragazzi italiani “sta diventando un aspetto dirompente e si sta ripercuotendo fortemente anche sui docenti”.
A denunciarlo è Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell’Istituto di Ortofonologia (IdO), che parlando alla Dire lancia un appello a tutti i genitori: “Gli insegnanti sono esseri umani, non sono psicologi, infermieri o medici. Sono persone che devono saper accogliere i ragazzi e i bambini, devono saper essere indulgenti, pazienti, capire, portare gli studenti verso un pensiero sano e vanno supportati- sottolinea Castelbianco- I genitori devono fare un passo indietro e lasciare che ognuno svolga il proprio ruolo, ma non prevaricare perché questo causerebbe danni.
Accusare i docenti significa farli lavorare male, e se lavorano male stanno male anche i nostri figli. Quindi- rimarca lo psicologo- non è un vantaggio né un guadagno”.
Il ritorno sui banchi si fonda su un dato scientifico: “I bambini per fortuna sono meno fragili di noi adulti e sono anche poco trasmettitori del virus”, ricorda lo psicoterapeuta, e sul fatto che “nelle scuole si prevedono numeri minimi di contagiati”.
Ci sono poi innumerevoli regole e protocolli di sicurezza, che prevedono l’isolamento immediato dello studente con sintomi sospetti, l’attivazione della Asl che avvia gli accertamenti sanitari. “L’ansia genitoriale ha senso perché è un timore e una prudenza verso i propri figli”, ma “se tutto questo è così funzionale, allora dobbiamo contrastare quei comportamenti che invece sono dirompenti proprio per i nostri ragazzi”.
Castelbianco ricorda che, soprattutto nel periodo autunnale, le influenze sono normali e per questo c’è l’invito a vaccinarsi: “Non perché siano pericolose le influenze, ma perché hanno delle sintomatologie simili a quelle del Covid e quindi possono creare confusione e più che altro generano paura”.
Tornando alle ansie delle mamme e dei papà, il direttore dell’IdO boccia l’aumento delle richieste di educazione a distanza: “C’è una richiesta enorme, veramente ingiustificata e dannosa.
Sono richieste valide per i bambini che hanno dei problemi, che sono immunodepressi o fanno scuola in ospedale, non certo per chi è sano e sta bene. Perché in questo modo mettiamo il bambino o il ragazzo dentro casa con il tutore, col papà gli fa fare i compiti e non vede nessun altro. Già gli abbiamo tolto il compagno di banco, se gli togliamo anche il gruppo classe il ragazzo farà una vita veramente disperata.
Così- ribadisce lo psicoterapeuta- per sanare una propria ansia veramente ingiustificata, i genitori creano una vita molto difficile ai bambini, ai figli. Chiedo a tutti di riflettere su questo- sostiene il direttore dell’IdO rivolgendosi ai genitori- perché non è una cosa positiva, anche se poi sono tutti più tranquilli perché lasciano il figlio dentro casa e da lì non si muove. Tuttavia- conclude- questa è una serenità dei genitori, non dei bambini”.
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