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ROMA – Allenare gli allenatori su come preparare gli atleti ad agganciare le loro emozioni, e non da un punto di vista cognitivo ma lavorando direttamente sul corpo attraverso esercizi fisici. È questo l’obiettivo del libro ‘Allenare le emozioni nello sport – La via bottom-up’, edito da Alpes Italia e scritto dagli psicologi e psicoterapeuti Giuseppe Carzedda, Giuseppe Godino, Silio Limiti e Gianluca Panella. Il testo sarà nelle librerie il prossimo ottobre.
“È emerso che le difficoltà emotive più grandi negli atleti riguardano la condivisione di paure ed emozioni. La chiave del lavoro che prediligiamo attuare sull’atleta è l’integrazione delle sue diverse competenze. Per fare ciò, si devono sensibilizzare gli atleti, e soprattutto chi si prende cura di loro, verso il riconoscimento delle emozioni e delle abilità emotive dell’atleta”. A dichiararlo è il coautore Panella, consulente in Psicologia dello sport della Società professionale operatori Psicologia dello sport e attività motorie (Spopsam) e psicoterapeuta dell’Istituto di Ortofonologia (Ido), spiegando nello specifico come intervenire per sviluppare sia la capacità di riconoscere le proprie emozioni che quelle degli altri attraverso il linguaggio del corpo.
“Adottiamo- prosegue lo psicologo- una visione ‘bottom-up’, nel senso che partiamo proprio dal corpo per stimolare la consapevolezza della persona e così superare tutte le sue somatizzazioni fisiche. In questo modo impediamo le frequenti ricadute che l’atleta sperimenta fisicamente“. Il lavoro consiste, quindi, nel far eseguire agli sportivi un vero e proprio training sulla fiducia: “È utile lavorare sempre in gruppo prima dell’allenamento, cosa che al momento non accade e che invece aiuterebbe a capire meglio cosa succede durante la preparazione tecnica”. Partire dal corpo e dalla condivisione delle emozioni nel gruppo dà moltissimi benefici: “Assicura un maggiore equilibrio interiore e una crescita personale e sportiva come metacompetenza”, conclude Panella.
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