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Di Matteo, l’opposizione all’attacco: “Bonafede chiarisca subito”. Pd: “Certo che lo farà”

Le parole del magistrato Di Matteo a 'Non è l'Arena' suscitano dure reazioni nell'opposizione: molti chiedono chiarimenti al ministro, altri le dimissioni

Pubblicato:04-05-2020 08:15
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:15
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ROMA – È bufera politica dopo le parole con cui il magistrato antimafia Nino Di Matteo– dalla trasmissione televisiva ‘Non è l’Arena’- ha accusato il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Da Giletti, infatti, il magistrato ha raccontato di aver ricevuto dal ministro la proposta di dirigere il Dap, offerta che sarebbe stata poi ritirata dallo stesso Bonafede, in seguito alla reazione di alcuni boss detenuti al 41 bis, preoccupati per l’eventuale nomina. Dopo queste dichiarazioni, il ministro Bonafede ieri sera stessa ha telefonato in diretta dicendosi esterrefatto.

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Mentre le opposizioni attaccano e chiedono chiarimenti immediati o dimissioni, il Pd invita a non strumentalizzare. E si dice certo che Bonafede saprà chiarire, invitandolo implicitamente a farlo.


“O DI MATTEO LASCIA MAGISTRATURA O BONAFEDE LASCIA VIA ARENULA”

“Dopo le parole di Nino Di Matteo da Giletti a ‘Non è l’arena’, Alfonso Bonafede venga immediatamente in Parlamento. Le gravissime accuse del pm non possono cadere nel vuoto: o Di Matteo lascia la magistratura o Bonafede lascia il ministero della Giustizia”. Lo scrive su Twitter Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati dopo che ieri sera 

CAMBIAMO!: “DI MATTEO BONAFEDE RIFERISCA IN AULA SU DI MATTEO”

“Rivolte nelle carceri, processi da remoto, mafiosi e trafficanti scarcerati e, da ultimo, l’accusa del giudice Di Matteo, un paladino per i grillini, al quale il ministro della Giustizia avrebbe proposto la nomina al Dap salvo poi fare marcia indietro per la minaccia dei boss mafiosi di scatenare nuove rivolte nei penitenziari: ce ne è abbastanza per chiedere a Bonafede di venire immediatamente a riferire in Parlamento e spiegare cosa sta succedendo e quanto ci sia di vero nelle affermazioni di Di Matteo”. Lo dichiarano in una nota i parlamentari di Cambiamo! Stefano Benigni, Manuela Gagliardi, Claudio Pedrazzini, Alessandro Sorte e Giorgio Silli.

PD: CERTI CHE MINISTRO RIFERIRÀ IN PARLAMENTO E COMMISSIONE ANTIMAFIA

“Le dichiarazioni televisive del magistrato Di Matteo su vicende e ipotesi risalenti a due anni fa hanno prodotto elementi di confusione in un campo nel quale confusione non deve essere ammessa: la lotta alle mafie. Per la stessa ragione appare irresponsabile l’atteggiamento di chi usa un tema come la lotta alle mafie per giustificare l’ennesima richiesta di dimissioni di un Ministro, approfittando di queste dichiarazioni estemporanee. Siamo certi che il Ministro al più presto verrà a riferire in commissione e in parlamento sull’impegno del governo contro le mafie“. Lo scrivono in una nota congiunta il deputato e responsabile giustizia del Pd, Walter Verini, e il senatore e capogruppo in commissione antimafia Franco Mirabelli.

ROMANO (PD): BONAFEDE “SPIEGHI A DI MATTEO COS’E’ LA DEMOCRAZIA”

“Un suggerimento a Bonafede, dopo le dichiarazioni di Di Matteo. Invece di mostrarsi ‘esterrefatto’ e intimorito, rivendichi le sue scelte. E spieghi a Di Matteo che l’Italia è uno Stato di diritto; che i ministri sono votati dal Parlamento; che ‘i consiglieri consigliano e i ministri decidono’ (come diceva Margaret Thatcher). E che tutto questo si chiama democrazia”. Lo scrive su twitter Andrea Romano deputato del Partito democratico.

CIRIANI (FDI): O DI MATTEO CALUNNIATORE O BONAFEDE BUGIARDO

“Quindi delle due l’una: o il Pm antimafia Di Matteo è un calunniatore mosso da gelosia o da vendette private e allora va licenziato e denunciato penalmente oppure il ministro Bonafede – oltre a essere inadeguato e imbarazzante- è pure un bugiardo colluso. E le dimissioni immediate sono il minimo che possa fare”. Lo scrive su Facebook il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Luca Ciriani.

SIRACUSANO (FI): MANUALE M5S DOVREBBE PREVEDERE DIMISSIONI BONAFEDE

“Dopo la dichiarazione di Di Matteo a ‘Non è l’arena’, il manuale del Movimento 5 Stelle dovrebbe prevedere le dimissioni del ministro della Giustizia! Vale anche se si chiama Bonafede?”. Lo scrive su Twitter Matilde Siracusano, deputata di Forza Italia e membro della Commissione Giustizia di Montecitorio.

CARFAGNA: ACCUSE GRAVI, BONAFEDE CHIARISCA IN PARLAMENTO

“Le accuse del pm Di Matteo al ministro Bonafede sono gravi, andrebbero sollevate nelle sedi opportune, non in tv. Noi intanto al ministro chiediamo di chiarire: ha davvero proposto e poi ritirato l’offerta per il ruolo di capo del DAP? E perché? Gli italiani meritano chiarezza”. Lo scrive in un tweet Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia.

MORRONE (LEGA): DIMISSIONI IMMEDIATE BONAFEDE

“Le dimissioni del ministro della Giustizia sono obbligate. Alfonso Bonafede non può esimersi dal rassegnarle al più presto perchè ha perso definitivamente la credibilità politica, oltre a quella personale, dopo le dichiarazioni rilasciate dal pm anti-mafia Nino Di Matteo, che ha ristabilito la realtà dei fatti sulla nomina da parte del ministro di Francesco Basentini a capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Basentini, a sua volta, è stato costretto pochi giorni fa a dimettersi per i tragici errori nella gestione delle rivolte organizzate negli Istituti penitenziari, con morti e agenti della Polizia penitenziaria feriti, e per le scarcerazioni di boss mafiosi dal 41 bis. Episodi che hanno minato anche la precaria affidabilità del ministro, a cui le parole del magistrato Di Matteo hanno dato il colpo di grazia. Bonafede non può sperare di resistere, optando per la strada del basso profilo. Rimanendo incollato alla poltrona di ministro, sperando così di superare la bufera, rischia davvero di mettere in discussione la credibilità dello Stato nella lotta alla mafia e alle organizzazioni criminali, in cui sono impegnati quotidianamente, a rischio della propria vita, magistrati e Forze dell’Ordine”. Così in una nota il parlamentare della Lega Jacopo Morrone.

SANTANCHE’: NON BASTANO SCUSE, BONAFEDE SI DIMETTA

“Ieri sera, in diretta su La7 al programma “Non è L’Arena” condotto da Massimo Giletti, ci sono state delle dichiarazioni scioccanti, da parte del magistrato Di Matteo. Rivela che il Ministro Bonafede aveva scelto lui come capo del Dap, ma quando il magistrato gli comunico’ la sua disponibilità ad accettare la nomina il pentastellato ci aveva ripensato. Che dire? Ennesima dimostrazione della poca coerenza ed affidabilità dei Grillini. Non bastano le scuse, dovrebbe fare per la prima volta una cosa sensata, dimettersi!” Lo dichiara la Senatrice Daniela Santanchè (Fratelli d’Italia).

COSTA (FI): BONAFEDE VENGA IN PARLAMENTO

“Cortocircuito forcaiolo tra Bonafede e Di Matteo, con un regolamento di conti televisivo indegno degli incarichi che entrambi ricoprono. Il Ministro Guardasigilli è in confusione e questa sua foga di fare notizia, di cercare il titolo ad effetto, si ritorce sulla credibilità del suo ruolo. È suo dovere venire urgentemente in Parlamento e raccontare come sono andate le cose. E già che c’è, ci racconti anche le trattative e le interlocuzioni che ha avuto prima di nominare i nuovi vertici del Dap in questi giorni”. Lo dichiara in una nota Enrico Costa, deputato di Forza Italia e responsabile dipartimento Giustizia del movimento azzurro.

MULE’ (FI): DIATRIBA DI MATTEO-BONAFEDE CALPESTA SENSO STATO

“L’unica certezza nella diatriba tra il pubblico ministero, Nino Di Matteo, e il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, è che il senso dello Stato è stato calpestato. Dopo quasi due anni dai fatti Di Matteo sente l’impellente necessità di raccontare al Paese un episodio che lo ha scioccato. Ma perché aspettare così tanto tempo dal momento che lo stesso Di Matteo lega la sua mancata nomina al Dap alle minacce dei boss mafiosi se lui avesse occupato quella poltrona? Perché un magistrato attende due anni, manco fosse equiparabile a un pentito della criminalità organizzata, per dire una verità così importante per il Paese? Ecco, questi interrogativi fanno il paio con l’atteggiamento del ministro Bonafede che anche in questo caso dimostra di essere totalmente inadeguato al suo ruolo”. Lo afferma, in una nota, Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato.

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