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La storia di Antonio, affetto da Sla: “Assistenza a casa o scelgo di non vivere”

Il racconto del 47enne che vive nel casertano: "Da circa nove mesi gli operatori socio-sanitari che mi seguono non vengono pagati"

Pubblicato:04-04-2024 19:31
Ultimo aggiornamento:04-04-2024 19:31

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NAPOLI – “Da circa nove mesi gli operatori socio-sanitari che mi seguono non vengono pagati. C’è una falla nel sistema dell’Ambito territoriale con Comune capofila Lusciano che non si riesce a sanare e io rischio di morire”. A raccontarlo è un 47enne del casertano, Antonio Tessitore, affetto da Sla da oltre 15 anni. Contattato dalla Dire, Tessitore afferma che non viene “garantita una continuità assistenziale. Io vorrei solo un po’ di pace”, invece si trova nella situazione di dover “cercare gli operatori, addestrarli” ma anche fare pressione “per i pagamenti da parte della cooperativa”. L’appello di Tessiore si rivolge, quindi, alle istituzioni, all’Asl innanzitutto, affinché la presa in carico della gestione della sua assistenza sia tutta dell’Azienda sanitaria locale: “Non posso più dipendere dalle inadempienze degli enti territoriali. Chi mi assiste lo fa per 24 ore su 24”. Chiede ascolto all’Asl e all’Ambito territoriale “ma – spiega – se mi mettono per iscritto per non possono assistermi a casa sceglierò di non vivere più. Io sono innamorato della vita, ma così non posso vivere. E le istituzioni devono prendersi le proprie responsabilità”. L’ipotesi che venga accolto in una struttura e non a casa, per problemi con l’assistenza domiciliare, non viene presa in considerazione da Tessitore: “Io – dice – uscirò da questa casa solo nella bara”.

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