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E’ morto l’agente di scorta del premier Conte affetto da coronavirus

Il poliziotto è deceduto presso il policlinico di Tor Vergata

Pubblicato:04-04-2020 12:09
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:05

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ROMA – Il poliziotto Giorgio Guastamacchia, addetto al servizio scorta del Presidente del consiglio, Giuseppe Conte e’ deceduto presso il Policlinico di Tor Vergata di Roma. Il poliziotto era stato ricoverato perche’ positivo al coronavirus.

Giorgio Guastamacchia, 52 anni, lascia 2 figli e la moglie. L’agente era Sostituto Commissario della Polizia, in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Il Capo della Polizia Franco Gabrielli ha espresso sentimenti di cordoglio e di vicinanza ai familiari attorno ai quali si stringe la grande famiglia della Polizia di Stato.

“Nella giornata di oggi e’ venuto a mancare Giorgio Guastamacchia, sostituto commissario addetto al mio servizio di protezione, di soli 51 anni. Nei giorni scorsi era stato ricoverato a Roma dopo aver contratto il virus Covid-19. Per tutti noi che l’abbiamo conosciuto, per i colleghi del servizio di protezione, per i dipendenti della Presidenza del Consiglio, e’ un momento di grande dolore”. Cosi’ il presidente del consiglio Giuseppe Conte, su facebook.


“Ci stringiamo alla signora Emanuela, ai suoi figli e ai suoi cari, per esprimere loro i nostri sentimenti di commossa vicinanza. Rimarra’ in me indelebile il ricordo della sua dedizione professionale, dei suoi gesti generosi, dei suoi sorrisi ravvivati da un chiaro filo di ironia”, aggiunge il premier.

“Esprimo il mio profondo cordoglio per la scomparsa di Giorgio Guastamacchia il poliziotto deceduto all’ospedale di Tor Vergata ed un sincero sentimento di vicinanza alla famiglia. Ogni giorno subiamo perdite di vite umane che lasciano una profonda ferita di dolore. Un dolore che possiamo lenire scoprendoci comunita’, e soprattutto consapevoli che seguendo con responsabilita’ le impegnative regole che ci siamo dati, salveremo molte vite”. Lo dice Pierpaolo Sileri viceministro della Salute.

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