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Caso Massaro, D.I.Re: “Sentenza importante, fuori i Pas dai tribunali”

"D.i.Re continuera' a impegnarsi affinche' la PAS, e le sue versioni mascherate, vengano definitivamente eliminate dalle CTU"

Pubblicato:04-01-2020 09:58
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:48
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ROMA – “Una sentenza che da’ fiducia e conforta le donne che si rivolgono alla giustizia. La PAS, inaccettabile e inesistente strumento utilizzato illegittimamente e di frequente nei tribunali italiani, non e’ stata presa in considerazione ed e’ stato assecondato il volere del bambino”. Cosi’ Antonella Veltri, presidente di D.i.Re – Donne in rete contro la violenza, commenta la sentenza della Corte d’appello del Tribunale per i minorenni di Roma che da’ ragione a Laura Massaro, stabilendo in via definitiva che suo figlio non sara’ costretto a trasferirsi dal padre, del quale ha sempre detto di avere paura per le violenze a cui ha assistito prima della separazione, ne’ potra’ essere collocato in istituto, come aveva invece disposto una precedente sentenza del medesimo tribunale.

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“Siamo soddisfatte che finalmente venga dato peso alla violenza assistita, traumi che i bambini subiscono senza che siano considerate le conseguenze che comporta”, afferma Manuela Ulivi, avvocata di D.i.Re e presidente di CADMI, la Casa di accoglienza per le donne maltrattate di Milano.


“L’Italia di fatto non applica l’articolo 31 della convenzione di Istanbul”, fa notare Ulivi, “che impone di tenere conto delle violenze domestiche nello stabilire i diritti di custodia dei minori. Troppo spesso le madri sono accusate ingiustamente di volerli staccare dai padri, quando si permettono di chiedere tutele e affidi esclusivi per salvaguardarli da altre violenze”.

Antonella Veltri conclude: “D.i.Re continuera’ a impegnarsi affinche’ la PAS, e le sue versioni mascherate, vengano definitivamente eliminate dalle CTU, le Consulenze tecniche di ufficio, sulle quali si appoggiano sentenze che non riconoscono la violenza contro le donne e la violenza assistita, e a chiedere una adeguata formazione degli operatori di giustizia chiamati a valutare le separazioni che coinvolgono donne che hanno subi’to violenza affinche’ non ci debbano piu’ essere ‘casi Laura Massaro'”.

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