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VIDEO | Al S. Camillo di Roma arriva ‘RealTime’, la app che informa sullo stato di salute del paziente

Un'innovazione tecnologica che, attraverso l'assegnazione di un codice identificativo al paziente del Pronto soccorso, fornirà "informazioni in tempo reale"

Pubblicato:03-10-2019 13:17
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:46
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di Camilla Folena

ROMA  – Sono 55.000 gli accessi medi all’anno al Pronto Soccorso dell’Ospedale San Camillo-Forlanini, punto di riferiment “dover comunicare a ogni parente le informazioni sui pazienti può essere molto difficoltoso”o del quadrante nord-ovest di Roma, motivo per cui, spiega Emanuele Guglielmelli, responsabile del pronto soccorso dell’ospedale.

Parte così il progetto innovativo ‘RealTime Information’, che attraverso l’assegnazione di un codice identificativo al paziente, al momento dell’accettazione, fornirà “informazioni in tempo reale sulla fase dell’iter assistenziale del paziente”, illustra il direttore generale del San Camillo-Forlanini, Fabrizio d’Alba che aggiunge: “L’obiettivo è abbassare il livello di ansia che l’attesa genera, soprattutto in pronto soccorso, dove c’è un taglio netto tra pazienti e famiglia”. Ansia che provoca “grandissimi problemi tanto all’utenza- continua il Dg- quanto in riferimento a tutte le situazioni di mal vissuto che talvolta degenerano in aggressioni di chi il pronto soccorso lo vive da professionista”.


RealTime è un servizio che viene incontro ai bisogni del cittadino e che fa parte dell’ampio processo di riorganizzazione che sta coinvolgendo tutti i reparti del Pronto Soccorso del San Camillo-Forlanini. Un progetto in collaborazione con Fondazione Pfizer e Regione Lazio che rappresenta “due degli elementi cardine” su cui impegnarsi in sanità. “Da una parte l’umanizzazione e la corretta informazione- commenta con l’agenzia Dire, l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato- Dall’altra, l’utilizzo appropriato dell’area delle emergenze, infatti, in tutte le strutture del Lazio sono circa 5.000 gli utenti accolti ogni giorno, 2/3 dei quali non sono in pericolo di vita”.

L’app, per questo, darà la possibilità “di fare una fotografia in tempo reale dello stato dei Pronto Soccorsi: quanti codici rossi, gialli o bianchi, così da alleggerire il carico di lavoro nelle rispettive aree di emergenza“, aggiunge Guglielmelli.

La Regione Lazio, poi, mette già a disposizione dei cittadini una pagina web dove è possibile controllare in tempo reale l’affluenza nelle strutture di Pronto Soccorso presenti sul territorio. In questo modo è possibile scegliere la struttura meno affollata dal computer o dal cellulare. In nome della “citizen satisfaction”, il tema sollevato da questo progetto è “la riduzione della distanza tra paziente e parente. Attraverso codici anonimizzati, “RealTime sarà in grado di far conoscere a chi aspetta fuori dal Pronto Soccorso, lo stato “di presa in carico dell’urgenza, dell’eventuale ricovero, o dell’iter nelle fasi successive”, puntualizza d’Alba. Tutto questo, gli fa eco il responsabile del Ps, “nel completo rispetto della privacy, infatti nessuna informazione clinica e sulle condizioni di salute del paziente verrà comunicata”. Un valido esempio di “collaborazione tra pubblico e privato, che supporta l’innovazione digitale in sanità”, come volano di miglioramento “per il rapporto medico-paziente e medico-familiare, rapporto che sappiano non essere facile- commenta Barbara Capaccetti, presidente Fondazione Pfizer- Progetti come questi rientrano appieno nella mission della Fondazione”.

L’obiettivo della Regione è quello di “rendere RealTime portatile, per questo stiamo provvedendo ad organizzare un incontro con il Garante della Privacy per superare gli ultimi ostacoli vigenti oggi”, aggiunge D’Amato, assessore alla Sanità, così da esportare RealTime nelle altre strutture sanitarie laziali. Le novità del Pronto Soccorso dell’azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini, però, non finiscono qui. Un altro passo significativo “nell’ottimizzazione del nostro Pronto soccorso- ricorda d’Alba- sarà l’inaugurazione, con l’anno nuovo, di quasi 1.000 mq” che permetteranno “la suddivisione dei percorsi dell’assistenza tra quelli emergenziali, e quelli in cui è già stato definito il percorso di ricovero o assistenza prolungata del paziente”, conclude Guglielmelli.

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