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Olimpiadi 2026, nasce la Fondazione Cortina: sarà un braccio operativo

Organizzerà eventi e promozione, ma terrà anche d'occhio le opere

Pubblicato:03-05-2022 17:51
Ultimo aggiornamento:03-05-2022 17:52

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ROMA – Nasce oggi a Venezia la Fondazione Cortina, ovvero quello che sarà “il braccio operativo territoriale di quello che saranno le Olimpiadi”. A firmare l’atto costitutivo, davanti al notaio Fiorella Francescon, i tre soci fondatori Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno, e Giampiero Ghedina, sindaco di Cortina. Presidente della Fondazione è Stefano Umberto Longo, consigliere federale della Federazione italiana sport invernali, mentre il consiglio di amministrazione è composto da Mauro Giovanni Vitti per la Regione Veneto, per la Provincia di Belluno Enrico De Bona, per il Comune di Cortina Amerigo Angaran.

In concreto, la Fondazione si occuperà di “organizzazione, promozione e tutto quello che è di corredo alle Olimpiadi, quindi un’attività in connessione con gli enti pubblici, con la Società infrastrutture, e la Fondazione Milano Cortina che è l’interlocutore diretto con il Cio”, spiega Zaia.


La Fondazione organizzerà eventi “preparatori e propedeutici alle Olimpiadi”, aggiunge Padrin, che porta ad esempio “le gare di Coppa del mondo di sci alpino femminile, che ogni anno sono assegnate a Cortina e quest’anno sono state organizzate direttamente dalla Fisi perché mancava una struttura su Cortina per realizzarle, ma dal 2023 saranno organizzate dalla Fondazione Cortina”, e auspica che la Fondazione possa poi “rimanere attiva anche dopo le Olimpiadi”, ad esempio per l’organizzazione di “tutte le gare legate al bob, allo slittino, allo skeleton“, che dovranno essere ospitate nella nuova pista da Bob. Ma non solo.

La Fondazione dovrà avere anche “la capacità di fare coordinamento tra le diverse strutture“, afferma il presidente Longo, assicurando che “romperemo le scatole affinché il fattore tempo, non esattamente tenuto da conto negli ultimi 24 mesi, diventi un aspetto ossessivo”, perché “se non rispettiamo i tempi non riusciamo a portare a casa i risultati”. E qualche preoccupazione sui tempi la esprime anche Padrin, che auspica che la gestione commissariale possa ora procedere spedita. “Abbiamo perso tempo per il Covid” e ora non è il momento migliore per aprire bandi in quanto “le aziende non fanno offerte perché hanno paura di avere sorprese con l’aumento dei prezzi delle materie prime”, conclude Zaia, che si dice però certo che il territorio arriverà pronto alle Olimpiadi.

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