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Tg Ambiente, edizione del 3 maggio 2022

In questa edizione si parla di: indipendenza dal gas russo nel 2024 con i rigassificatori; dell’allarme Onu sul consumo di sabbia; dell’Enea che amplia il 'parco' solare; della Formula E e della nuova Gen3

Pubblicato:03-05-2022 17:22
Ultimo aggiornamento:03-05-2022 17:29

Tg Ambiente
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INDIPENDENTI DA GAS RUSSO IN 2024 CON RIGASSIFICATORI

Incrementare le forniture di metano via tubo massimizzando la portata dei gasdotti esistenti e con nuovi accordi per l’approvvigionamento di Gnl, gas naturale liquefatto, da nuovi fornitori, come Congo, Angola, Mozambico. Installare un rigassificatore galleggiante a inizio 2023 e uno a fine 2023, massimo a inizio 2024. Semplificare e accelerare l’installazione delle fonti rinnovabili. Tutto questo “permetterà nella seconda metà del 2024 di essere indipendenti dal gas russo”. Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, delinea il piano per liberare l’Italia dalla dipendenza da Mosca. “L’obiettivo primario è trovare sorgenti di gas che permettano di sostituire 29 miliardi di metri cubi di metano importati dalla Russia e trovarli su altri mercati”, spiega a Palazzo Chigi il ministro, visto che si tratterà di metano in forma liquida da riportare allo stato gassoso il piano “sui rigassificatori è davvero cruciale”. A questo, però, si aggiungerà “un piano risparmio che permetterà di arrivare a risparmiare 7 miliardi di metri cubi di gas l’anno nel 2025”, segnala Cingolani, e “per questo parliamo di rigassificatori galleggianti e non fissi a terra”, da usare finché ce ne sarà bisogno.

ALLARME ONU: “CONSUMIAMO TROPPA SABBIA, GRAVI RISCHI”

50 miliardi di tonnellate: sufficienti per costruire un muro largo 27 metri e alto 27 metri attorno al pianeta Terra. Questo è il volume di sabbia e ghiaia che utilizziamo ogni anno, rendendole la seconda risorsa più utilizzata al mondo dopo l’acqua. Data la nostra dipendenza, quindi, la sabbia deve essere riconosciuta come risorsa strategica e ne vanno ripensate estrazione ed utilizzo. Così il nuovo rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, l’Unep, sull’uso di una risorsa che a torto si ritiene inesauribile. Consumiamo una media di 18 kg di sabbia a persona, ogni giorno, e non è possibile estrarre, trasportare e utilizzare tale volume senza generare enormi impatti ambientali e sociali. Estrarre la sabbia in aree dove svolge un ruolo attivo, come fiumi, ecosistemi costieri o marini può causare erosione, salinizzazione delle falde acquifere, perdita di protezione contro le mareggiate e impatti sulla biodiversità, rappresentando una minaccia per i mezzi di sussistenza delle comunità, minacciando approvvigionamento idrico, produzione alimentare, pesca e industria del turismo. “Quando si parla di sabbia molti pensano alle spiagge dove andare in vacanza, ma in realtà sabbia significa milioni di chilometri di strade, ponti, ferrovie, edifici, il vetro dei grattacieli e anche i microprocessori- avverte Pascal Peduzzi, coordinatore del rapporto UNEP- quindi possiamo dire che la nostra società è letteralmente costruita sulla sabbia”.

ENEA AMPLIA IL ‘PARCO’ SOLARE, NUOVO IMPIANTO CSP

Si amplia il “parco” solare dell’Enea. Per la Giornata Mondiale del Sole, che si celebra ogni anno il 3 maggio, l’agenzia presenta un nuovo impianto solare a concentrazione realizzato presso il Centro Enea della Casaccia. E’ composto da un collettore solare lineare lungo 36 metri costituito da 425 specchi, per un totale di circa 330 metri quadri di superficie riflettente. Con una temperatura operativa massima di 320 gradi e una potenza termica di circa 200 kiloWatt si presta ad applicazioni industriali di piccola e media taglia a temperatura medio/alta, categoria che consuma circa il 50% dell’energia termica richiesta dall’industria ma per la quale ad oggi non esistono soluzioni tecnologiche “green” consolidate. Diversi i potenziali settori di applicazione, tutti tipici del Made in Italy: agroalimentare, tessile, chimica e farmaceutica e vernici nel settore automobilistico ma anche alcune fasi fondamentali di processi industriali legati alla produzione di acciaio, cemento, vetro, plastica e pellame. A livello mondiale circa il 90% dell’energia termica consumata dall’industria è prodotta da fonti fossili e non più del 10% da fonti rinnovabili, ricorda Enea. Circa la metà di questi consumi riguarda i settori ‘hard-to-abate’, difficilmente elettrificabili, per i quali il solare a concentrazione può fornire soluzioni efficaci per la decarbonizzazione.


FORMULA E, ECCO GEN3 PER SOSTENIBILITÀ A 300 ALL’ORA

L’apice di prestazioni elevate, efficienza e sostenibilità, senza compromessi. È la nuova monoposto di Formula E di terza generazione, svelata in occasione dell’E-Prix di Monaco. Sviluppata da ingegneri ed esperti di sostenibilità, la Gen3 debutterà il prossimo anno, in occasione della nona stagione del Mondiale dedicato alle vetture elettriche. Le nuove monoposto sono le più veloci mai realizzate raggiungendo picchi di oltre 322 km orari e puntando alla massima efficienza possibile, con oltre il 40% dell’energia utilizzata in gara prodotta dalla frenata rigenerativa e il 95% di efficienza energetica dei motori elettrici rispetto al 40% di quelli a combustione interna. Saranno anche le prime vettura di Formula E con propulsori anteriori e posteriori, più che raddoppiando la capacità rigenerativa dell’attuale Gen2. Veloci ma sostenibili dunque: materiali naturali negli pneumatici, nelle batterie e nei telai. Le celle della batteria verranno riutilizzate e riciclate a fine vita, gomma naturale e fibre riciclate costituiranno il 26% dei nuovi pneumatici Gen3 e tutti saranno completamente riciclati dopo le gare, per i telai si useranno lino e fibra di carbonio riciclata, riducendo del 10% il consumo di questo materiale.

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