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Ucraina, il sindaco di Mariupol: “Nell’acciaieria ancora civili”. Colloquio Putin-Macron

Il 29 aprile Onu e Croce Rossa hanno avviato un'operazione di evacuazione, ma secondo il primo cittadino nell'area dell'impianto sarebbero ancora bloccati oltre 200 civili

Pubblicato:03-05-2022 13:41
Ultimo aggiornamento:05-05-2022 11:22
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ROMA – Oltre 200 civili restano bloccati nell’area dell’acciaieria di Mariupol: lo ha riferito oggi Vadym Boychenko, sindaco della città, passata ormai da giorni sotto il controllo delle forze russe con la sola eccezione dell’impianto industriale. Secondo il responsabile, in carica da prima dell’inizio del conflitto il 24 febbraio ma da oltre un mese non più a Mariupol, nell’area urbana restano circa 100mila civili.

Il 29 aprile l’Onu e il Comitato internazionale della Croce Rossa hanno avviato una operazione per il trasferimento di donne, bambini e anziani dall’area dell’acciaieria in accordo con le autorità sia di Kiev che di Mosca. Circa cento persone avrebbero raggiunto a bordo di un pullman la città di Zaporizhzhia, a oggi sotto controllo ucraino.

L’evoluzione del conflitto, ma anche e soprattutto le possibilità di una via diplomatica per porvi fine, dovrebbero essere oggi al centro di un colloquio telefonico tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo francese Emmanuel Macron, rieletto il 24 aprile per un nuovo mandato. L’ultimo loro confronto, sempre telefonico, risaliva al 29 marzo. L’inizio del colloquio di oggi era previsto per mezzogiorno. Macron aveva parlato sabato con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.


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