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Senese (Feneal Uil): “in Calabria poche risorse sul dissesto idrogeologico”

Secondo un report Ispra sarebbero oltre 500 gli interventi da attuare

Pubblicato:02-12-2022 18:23
Ultimo aggiornamento:02-12-2022 18:23
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REGGIO CALABRIA – “Dissesto idrogeologico, a che punto sono i progetti finanziati per la Calabria?” A chiederselo è la segretaria generale della Feneal Uil Calabria, Maria Elena Senese, che aggiunge: “nel contrasto al dissesto idrogeologico non solo si stanziano pochissime risorse, ma molto spesso quelle dedicate sono insufficienti e vengono utilizzate malamente. Ma la cosa più grave è che non si investe nella prevenzione, nonostante i rischi derivanti dai cambiamenti climatici“.

“Secondo un report dell’Ispra – evidenzia – complessivamente il 20% del territorio nazionale, diversamente collocato nei cinque livelli di rischio, può considerarsi in pericolo per frane e smottamenti. Gli edifici a rischio frana sono quasi due milioni (1.867.094, il 12,9% del totale) e in Calabria il 4,5% (quasi novantamila persone) della popolazione vive in zone ad elevato rischio”.

Secondo i dati dell’Ispra, sarebbero oltre 500 gli interventi da attuare sul territorio calabrese per un investimento di oltre 450 milioni di euro. Di questi, leggendo i dati del Repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo circa 184 milioni di euro sarebbero quelli assegnabili a interventi conclusi; circa 141 in esecuzione; circa 16 in progettazione e circa 110 milioni di euro in progetti da avviare o non comunicati. “Una mole di investimenti che – conclude Senese – potrebbero cambiare la sicurezza del nostro territorio ma della quale, però, non si riesce ad avere contezza. A poco servirà il Piano nazionale di ripresa e resilienza visto che le risorse destinate al dissesto idrogeologico sono scarsissime“.


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