NEWS:

VIDEO | La marcia dei sindaci lucani contro la dipendenza dal gioco

Sileo (consigliera regionale della Lega Basilicata e presidente dell'osservatorio): "Comuni rispettino la legge del 2014"

Pubblicato:02-12-2021 15:50
Ultimo aggiornamento:02-12-2021 15:50
Autore:

marcia sindaci lucani_gioco-min
FacebookLinkedIn

POTENZA – Sono stati circa un quarantina i sindaci lucani che questa mattina hanno partecipato, a Potenza, alla Marcia delle istituzioni contro il gioco d’azzardo patologico promossa dell’osservatorio Gap della Regione Basilicata in occasione della seconda Giornata lucana per la lotta alla dipendenza da gioco d’azzardo.

“Il messaggio – ha dichiarato alla Dire Dina Sileo, consigliera regionale della Lega Basilicata e presidente dell’osservatorio – è che le istituzioni sono presenti per il contrasto e la lotta al gioco d’azzardo patologico, che è una vera e propria piaga sociale nel nostro territorio. Le istituzioni sono presenti per far sì che la legge regionale 30 del 2014, che ha misure molto stringenti a riguardo, venga applicata e rispettata in tutto il territorio regionale”.

I numeri sul gioco d’azzardo in Basilicata secondo Sileo “sono molto elevati. Benché – precisa alla Dire – ci sia stata una riduzione nel 2020 del gioco in presenza, questo non ci deve fare abbassare la guardia perché ulteriori dati ci dicono che è aumentato il gioco on line, tramite smartphone o tablet e tutte le fasce di età sono coinvolte in una patologia di questo tipo”.

Ogni anno, in occasione della Giornata lucana per la lotta alla dipendenza da gioco d’azzardo, l’osservatorio lancia un hashtag per veicolare un messaggio. Quest’anno, la frase “dipendo solo da me stesso”, sta a significare che “non bisogna dipendere dal gioco e rivolgersi a gruppi di mutuo aiuto e ai centri di ascolto per rafforzare la propria personalità che di fronte a situazioni di questo tipo diventa debole”, ha concluso Sileo.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it