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Ryder Cup, l’Europa da sfavorita a vincente batte gli Usa

16,5 a 11,5 il punteggio che sancisce la vittoria del Team di Luke Donald

Pubblicato:02-10-2023 08:48
Ultimo aggiornamento:02-10-2023 08:48
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ROMA – Il tocco vellutato di Tommy Fleetwood alla buca 16, la pallina che rotola lentamente verso la storia che dice ‘Europa’. È il 32enne di Southport, nel Regno Unito, a conquistare il mezzo punto che per il Vecchio Continente si trasforma la certezza aritmetica di sollevare il trofeo con quasi 100 anni di storia incisa addosso: 16,5 a 11,5 il punteggio che sancisce la vittoria del Team di Luke Donald e dei vicecapitani Edoardo e Francesco Molinari, cinque anni dopo l’ultimo trionfo in Francia. Partivano da sfavoriti gli europei, e invece la sconfitta è tutta degli Stati Uniti, capaci di rimontare 6 punti dopo i pesanti ko delle prime due giornate di gara, di minacciare il ribaltone senza però riuscire a mettere davvero in discussione il vantaggio e il trionfo del Vecchio Continente.

Vincitori nell’ultima edizione disputata a Kohler, nel Wisconsin, ancora una volta hanno fallito l’appuntamento con la vittoria in terra europea che a questo punto manca dal 1993. D’altro canto sarebbe servito il più grande recupero della storia della manifestazione, mentre invece c’è stato spazio pure per un briciolo di tensione con la rissa sfiorata tra McIlroy e un caddie di Cantlay, che nell’ultimo match di sabato sera aveva sventolato il cappellino contro gli avversari. Un gesto considerato di sfida e che ha provocato l’ira del Team Europa, ma anche dei tifosi, che hanno trascorso la giornata a punzecchiare lo statunitense sventolandogli a loro volta il cappellino sotto al naso.

Era solo il prologo. L’esultanza di Fleetwood a pomeriggio inoltrato è diventata infatti la stessa del pubblico che in questi giorni ha invaso il Marco Simone Golf&Country Club di Guidonia, a pochi km da Roma, il primo impianto italiano a ospitare la terza manifestazione al mondo per importanza, dopo Olimpiadi e Mondiali di calcio. C’è chi alza le braccia al cielo, chi batte il 5 con i vicini, chi invade il green e addirittura chi si tuffa nei laghetti, anche per dare finalmente sollievo al caldo estivo che ha accompagnato la Ryder Cup romana. Ma se la sfida ha dovuto attendere l’ultima pallina in buca per andare in archivio, la festa va avanti con la cerimonia di premiazione e il capitano Luke Donald che solleva entusiasta il trofeo dorato, circondato dai suoi uomini. Poi la musica e i balli fanno da colonna sonora e sfondo al tramonto sul ‘Marco Simone’ e al lento deflusso delle centinaia di migliaia di persone, 270mila in totale secondo le stime. Il popolo del golf che ha trovato casa a Roma. Il prossimo appuntamento con la Ryder Cup è per il settembre 2025 negli Stati Uniti, esattamente sul green del Bethpage Black Course di Farmingdale, nello Stato di New York.


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