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Scontro nel Pd sull’eredità di Veltroni

Il Pd litiga sulla Carta dei Valori e dice addio alle ricette liberiste

Pubblicato:01-12-2022 20:54
Ultimo aggiornamento:01-12-2022 20:54

walter veltroni
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Roma – Rottamazione, atto secondo. Il Partito democratico riparte dalla Carta dei Valori, il manifesto che Walter Veltroni fece approvare il 16 febbraio del 2008. Quasi quindici anni dopo quel documento non va più bene al Pd che cerca una ragion d’essere dopo la batosta delle elezioni.
Il primo atto del Comitato Costituente – riunito stamattina da Enrico Letta e Roberto Speranza – è di fatto un processo alla Costituzione dem. Sotto accusa in particolare l’impronta di politica economica.
“Un mercato aperto è strumento essenziale per la crescita. Compito dello Stato non è interferire nelle attività economiche, ma fissare le regole per il buon funzionamento del mercato, per mantenere la concorrenza anche con politiche di liberalizzazione e per creare le condizioni di contesto e di convenienza utili a promuovere innovazione e qualità”, scrive il documento fondativo dei Dem. Per Andrea Orlando e molti altri, è un’impostazione da superare. “Ordoliberista, non aggiornata ai tempi”, la liquida l’ex ministro del lavoro, che chiede al Pd di riflettere sul modello di sviluppo capitalistico. “E’ il nodo centrale attorno al quale deve ruotare la nostra riflessione: l’economia contro la vita delle persone”.
Del tutto opposta l’ottica dei sostenitori di Stefano Bonaccini. “Leggo che alla prima riunione del gruppo di lavoro incaricato di rivedere il manifesto dei valori del partito democratico alcuni dei cooptati si sono sentiti in dovere di criticare aspramente il manifesto del 2007, mettendone in discussione i fondamenti”, dice il senatore del Pd Alfredo Bazoli, secondo il quale “sarebbe un gravissimo errore rimettere in discussione quell’impianto, che certo deve essere aggiornato ma di sicuro non stravolto. Quel manifesto era l’esito di un lungo percorso iniziato con l’Ulivo, che prefigurava un partito plurale e riformista, capace di rappresentare una larga parte del paese. Venne redatto da figure autorevoli e indiscutibili, e tutti vi si riconobbero. Se si pensa di cogliere l’occasione per stravolgere l’impostazione che ha dato vita al partito democratico si parte col piede sbagliato, e invece di rilanciarlo si corre il rischio di indebolirlo ulteriormente”.
Il comitato costituente aggiorna i suoi lavori al prossimo 16 dicembre. I lavori dovranno essere ultimati il 22 gennaio, quando l’assemblea costituente voterà il nuovo Manifesto dei Valori. Intanto domenica Elly Schlein scende in campo.

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