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Ancora scontri a Parigi, è il giorno del funerale di Nahel. Sono 1.311 le persone fermate nella notte

Continuano le violenze e la rivolta in Francia dopo l'uccisione di un giovane di 17 anni durante un controllo di Polizia

Pubblicato:01-07-2023 13:16
Ultimo aggiornamento:02-07-2023 11:49

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(Immagini dall’account twitter della Prefettura della Polizia @prefpolice)

BOLOGNA – La Francia nella violenza: continuano gli scontri e le manifestazioni di protesta a Parigi e in altre città della Francia, tra incendi e saccheggi. Tutto è iniziato dopo l’uccisione di Nahel, un ragazzo di 17 anni, ucciso martedì scorso a Nanterre (vicino a Parigi) da un poliziotto che gli ha sparato un colpo durante un controllo stradale. L’agente che ha ucciso il ragazzo è indagato per omicidio volontario e si trova in custodia cautelare. Lo stesso Emmanuel Macron, subito mercoledì, aveva espresso parole forti per l’episodio, definendo “inspiegabile” e “ingiustificabile” la morte del giovane, dicendo che “nulla giustifica la morte di un giovane”. Ma la rivolta ha infiammato comunque la Francia, partendo dalla banlieue di Nanterre e accendendo una dopo l’altra tutte le altre periferie di Parigi e non solo. Periferie mai pacificate, dove come dimostrano i fatti di questi giorni la rabbia fa presto a diventare violenza.

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L’ELISEO SCHIERA I BLINDATI IN STRADA, NELLA NOTTE 1.311 ARRESTI

L’Eliseo, ieri, ha optato per misure drastiche, annullando tutti i grandi eventi e schierando in strada blindati e migliaia di uomini delle forze dell’ordine. Ma a quanto pare non è bastato, perchè nella notte le violenze sono continuate senza sosta, con edifici dati alle fiamme e violenze. Nella notte ci sono stati oltre mille fermi di polizia: il numero esatto degli arrestati è 1.311, come comunicato alle 12 su Twitter dalla Prefettura della Polizia. Il Ministero dell’Interno parla anche di 79 poliziotti e agenti feriti.

IL MINISTERO DELL’INTERNO FRANCESE PARLA DI “VIOLENZE IN CALO”

Il ministero dell’Interno francese, però, in un tweet, parla di violenze in calo facendo riferimento a quanto accaduto nella notte: “Grazie alla mobilitazione delle forze di sicurezza interna su tutto il territorio nazionale, le violenze commesse questa notte sono state di minore intensità rispetto alla notte precedente“.

I FUNERALI DI NAHEL

I funerali di Nahel si svolgeranno nel primo pomeriggio di oggi a Nanterre: prima ci saranno le preghiere nella moschea Ibn Badis, poi il rito della sepoltura. È previsto un afflusso massiccio. Giovedì pomeriggio in 6.000 hanno preso parte alla marcia commemorativa per Nahel, che è iniziata in modo pacifico ma poi sfociata in violenza, nonostante gli appelli della madre del giovane (che ha gridato che Nahel sia “l’ultimo” ragazzo ucciso dalla Polizia) e del sindaco Patrick Jarry affinchè la manifestazione mantenesse carattere pacifico fino alla fine. Il sindaco ieri, su Facebook, ha scritto: “La presentazione di un’indagine per omicidio volontario e la detenzione del poliziotto che ha sparato al giovane Nahel è una risposta della giustizia ai primi elementi dell’indagine, che dovranno anche determinare le responsabilità dell’altro agente. Continueremo ad essere vigili affinché giustizia sia fatta. Le violenze che in queste ultime due notti si è impossessata della nostra città devono cessare”.

DARMANIN: “VINCERÀ LA REPUBBLICA, NON I RIVOLTOSI”

“Vincerà la Repubblica non i rivoltosi”: è quanto ha affermato nella notte il ministro dell’Interno francese, Gèrald Darmanin, che secondo i media francesi ha incontrato le forze di polizia a Mantes-la-Jolie, nella regione dell’Ile-de-France. Su Twitter ha diffuso un’immagine che lo ritrae nella sala comando della Prefettura della Polizia insieme al Prefetto Nunez Laurent e agli altri funzionari che coordinano le azioni sul campo per ripristinare l’ordine pubblico.

IERI L’APPELLO DI MACRON

Emmanuel Macron, ieri, ha lanciato un appello chiedendo ai genitori di tenere a casa i ragazzi giovani. Perchè è soprattutto di giovani che le strade si sono riempite e tantissimi sono i giovani e giovanissimi nel bilancio dei manifestatnti fermati dalla Polizia negli ultimi giorni.

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