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Ilaria Salis, Saviano: “Orban vuole ottenere qualcosa dalla sua amica Meloni”

L’attivista antifascista rischia 11 anni dopo essere stata arrestata con l’accusa di aver aggredito due neonazisti dopo la fine di una manifestazione

Pubblicato:01-02-2024 14:11
Ultimo aggiornamento:01-02-2024 17:18

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ROMA – “Perché dal tribunale ungherese arrivano foto di Ilaria Salis incatenata? Ecco il messaggio: così trattiamo i dissidenti politici. Ma c’è altro: un ricatto a Giorgia Meloni, storica amica e alleata di Orban, lui sapeva che quelle immagini avrebbero fatto il giro del mondo. E chiunque dica che non c’entra con la scelta di incatenare Salis o con la richiesta esorbitante di 11 anni di carcere, non conosce l’Ungheria, che oggi è una democrazia illiberale”. Inizia così il lungo post su X (ex Twitter) che Roberto Saviano scrive sul caso di Ilaria Salis, l’attivista antifascista, originaria di Monza che è in carcere a Budapest dall’11 febbraio 2023, dopo essere stata arrestata con l’accusa di aver aggredito due neonazisti dopo la fine di una manifestazione.

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Un’ondata di sdegno si è sollevata in Italia alla vista delle immagini di Ilaria Salis condotta in aula, in Ungheria, con manette alle mani, ceppi ai piedi e tenuta legata con una specie di guinzaglio da un’agente. Ma oltre lo sdegno lo scrittore Saviano fa un’ulteriore approfondimento: “Orbán, con la riforma della Corte Costituzionale, con gli attacchi continui alla stampa, con il costante indebolimento della magistratura, ha costruito uno stato autoritario. Nel 2018 il filosofo Luuk van Middelaar ha descritto l’Ungheria come una ‘dittatura elettorale’. Gli elettori, che non hanno più libertà di stampa o di associazione, ‘sono ancora lì per fare spettacolo”’, ma l’esecutivo ‘non consente più alcun controllo e bilanciamento’. L’orrore più grande è che l’Ungheria è nell’Unione Europea e soprattutto ispira Giorgia Meloni“.


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I reati contestati a Salis “sono fumosi, molti sono caduti e il regime di detenzione a cui è sottoposta è disumano, peggiore di quello italiano, dove dall’inizio dell’anno si sono suicidati 11 detenuti. Il legame tra Meloni e Orbán fa spavento, ancor più alla luce di questo strappo: cosa chiede Orbán a Meloni?- si chiede Saviano- Fanno spavento i neofascisti italiani che hanno diffuso false fotografie di presunti militanti di destra con il volto tumefatto che non c’entrano nulla con Ilaria Salis, il cui coinvolgimento nei fatti che le vengono contestati è ancora tutto da dimostrare. Fa spavento la richiesta di 11 anni per 5 giorni di prognosi, se pensate che i generi del boss Bidognetti, Vincenzo D’Angelo e Carlo D’Angiolella, che stavano ricostruendo una fazione del clan, sono stati condannati nel dicembre scorso a 5 anni. Fa paura Salvini che diffonde la fake news dell’aggressione del gazebo della Lega nel 2017, procedimento in cui Salis è stata assolta per non aver commesso il fatto. E a tutto questo orrore si aggiunge la farsa di Lollobrigida che non si esprime perché non ha visto le catene. Le meraviglie dei raccomandati: prima di dire se hanno visto o sentito devono essere autorizzati”.

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