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Covid, Galli: “Anche se Italia in giallo, non siamo fuori dal rischio”

"I vaccini sono ragionevolmente sicuri. Ma non vi sono ancora studi sul farmaco somministrato a chi è stato già infettato", ha detto l'infettivologo

Pubblicato:01-02-2021 11:02
Ultimo aggiornamento:01-02-2021 12:58

massimo galli
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ROMA – “Non ci illudiamo di esserci lasciati alle spalle il rischio. Basta guardarsi attorno e vedere in quale condizione sono gli altri Paesi e capire che il problema non possiamo considerarlo chiuso anche se da oggi la maggior parte del territorio è in zona gialla. Questa malattia in almeno il 40% è asintomatica ma coloro che sono in quel 40% la malattia la trasmettono eccome. Teniamo conto del fatto, poi, che lavoratrici e lavoratori che devono operano in pubblico, non sono più giovanissimi e questa è una considerazione su dovremmo fare una valutazione di rischio”. Lo ha detto il professor Massimo Galli nel corso della conferenza stampa online ‘Gestione della pandemia e campagna vaccinale contro il Covid 19‘, organizzata da Cgil e Collettiva.

NON POSSIAMO FARE BRICOLAGE CON IL VIRUS

“A Manaus, con un virus messo sotto pressione e una grande quantità di infetti ma non abbastanza per garantire l’immunità di gregge, è esplosa la variante, che non solo è più contagiosa ma sembra reinfettare persone anche già colpite dal virus. Non possiamo con questo patogeno fare del bricolage”, ha detto il direttore di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano.
“I trial clinici, scrive il Cdc americano che probabilmente sembra ancora un po’ sotto l’effetto dell’ex amministrazione Trump, sostengono che le vaccinazioni su persone che hanno già contratto il virus sembrano funzionare ancora meglio.- ha continuato Galli- Ma questa affermazione contrasta con due elementi: la prima è che non ci sono dati che attestino questa affermazione. Non mi risulta esistano e se sì, che siano condivisi. La seconda è che a coloro che hanno già sviluppato la malattia non dovrebbe essere somministrato il vaccino. E’ una questione nota e arcinota, a maggior ragione con una penuria di vaccini come quella che stiamo vivendo”.

VACCINI SICURI, NO EFFETTI AVVERSI

“I vaccini sono ragionevolmente sicuri. Io sono che asmatico fin da piccolo, non ho avuto alcun disturbo e il mio titolo anticorpale si è attestato su buoni livelli. Diverso il discorso per chi ha già avuto il virus ed è stato vaccinato, che ha segnalato in effetti qualche disturbo, tanto che avevo detto di non sottoporli al vaccino. Non vi sono ancora studi sul farmaco somministrato a chi è stato già infettato. Reazioni davvero avverse e pericolose a me non risultano, ci sono ormai milioni di persone vaccinate, tuttavia è sempre possibile che arrivino notizie di disturbi o effetti collaterali. Ogni vaccino ne produce”, ha aggiunto Galli.
Per quanto riguarda il discorso della conversione produttiva per realizzare il vaccino sul territorio italiano, Galli ha spiegato che “non ci si è organizzati così come non ci si è attivati per la fornitura dei vaccini ai Paesi poveri. Certamente trasferire la capacità produttiva a più Paesi consentirebbe una fornitura sempre più ampia”.


Sulle terapie anti-Covid, Galli scommette sui monoclonali: “Non solo come terapia ma anche come prevenzione per i fragili che non sono in grado di sottoporsi al vaccino. Quanto all’obbligo vaccinale per i sanitari, credo che il dibattito sia stato portato troppo presto su un terreno di scontro. Al tempo stesso, se come sanitario rifiuti il vaccino, credo di debba valutare l’idoneità al ruolo“.

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