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Festeggiamenti di Capodanno, una donna morta ad Afragola. È boom di feriti: 274

Nella notte di Capodanno si sono registrati 274 feriti, molti più dello scorso anno quando furono 180. Ad Afragola, in provincia di Napoli, si è registrata una vittima

Pubblicato:01-01-2024 13:35
Ultimo aggiornamento:02-01-2024 19:51
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capodanno a venezia
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ROMA – Una donna di 45 anni, nel comune di Afragola, in provincia di Napoli, è morta perchè colpita alla testa da un proiettile vagante sparato durante i festeggiamenti. La donna è stata colpita alla tempia e poi ricoverata d’urgenza all’Ospedale “Cardarelli” in prognosi riservata. Ma successivamente è morta. Il proiettile pare sia stato sparato da un parente. Oltre alla vittima, si è registrato un altissimo numero di feriti: 274, di cui 12 dovuto all’uso di armi da fuoco e 262 da fuochi d’artificio. I ricoverati di quest’anno sono stati 49. Lo scorso anno i feriti furono 180 feriti e i ricoveri 48.

Tra i minorenni, si registrano 64 feriti contro i 50 dello scorso anno. Da quanto emerge dai dati sui feriti gravi, si è registrato un aumento, in quanto ci sono stati due casi con prognosi superiore ai quaranta giorni, per ferita d’arma da fuoco, rispetto a un caso dell’anno precedente; mentre sono stati 25 i casi, con prognosi superiore ai quaranta giorni, dovuti ai fuochi d’artificio, rispetto ai 10 casi dell’anno precedente.

Infine, le proiezioni dei dati sui feriti lievi, hanno fatto registrare lo stesso dato dello scorso anno ovvero 10 casi con prognosi inferiore o uguale ai quaranta giorni, per ferita d’arma da fuoco, mentre dai 159 casi con prognosi inferiore o uguale ai quaranta giorni, dovuti ai fuochi d’artificio, si è passati agli attuali 232 casi. Ancora una volta gli episodi più gravi devono essere ricondotti all’uso scorretto di prodotti pirotecnici di sovente illegali.


GLI EPISODI PIU’ GRAVI

Questi sono gli episodi più gravi: a Napoli: una donna di 50 anni giungeva al pronto soccorso in quanto attinta da colpo di arma da fuoco al fianco mentre assisteva ai festeggiamenti del Capodanno sul balcone della propria abitazione. Risulta in prognosi riservata e in pericolo di vita;
ancora a Napoli: un cittadino di nazionalità algerina di anni 50, mentre camminava in strada, veniva raggiunto da un proiettile che lo attingeva alla spalla e raggiungeva il polmone. Il predetto risulta in prognosi riservata in attesa di intervento chirurgico.
A Foggia un uomo di anni 47 riportava lesioni con amputazioni multiple alle dita della mano sinistra e ustioni di secondo grado a seguito dell’esplosione di un petardo; sempre a Foggia: un ragazzo di 17 anni, a seguito dello scoppio di un petardo artigianale, ha riportato l’amputazione della mano sinistra con prognosi di 30 giorni.
A Grosseto l’esplosione di un petardo nel corso dei festeggiamenti occorsi all’aperto feriva 3 minorenni. Il più grave è un minore di 15 anni che riportava la quasi totale amputazione della mano sx ed escoriazioni al viso e al torace. Vista la gravità delle ferite veniva trasportato all’Ospedale Careggi di Firenze.
A Milano: un 18enne di nazionalità egiziana, a seguito dell’esplosione di un artificio pirotecnico, riportava la perdita delle dita di entrambe le mani; sempre a Milano: un uomo di 36 anni giungeva all’Ospedale di Legnano e veniva ricoverato in prognosi riservata con ustioni di III grado a mani e volto, per aver maneggiato polvere pirica nel tentativo di creare un manufatto artigianale;
ancora a Milano: una minorenne di nazionalità filippina, nel maneggiare un’arma ad aria compressa, riportava un trauma alla mano sx con prognosi di 30 giorni.

A Siena: un 15enne è stato trasportato con urgenza all’ospedale di Careggi di Firenze per le gravi lesioni riportate alla mano a seguito dello scoppio di un petardo avvenuto nel comune di Poggibonsi. La prognosi è riservata.
A Latina: tre minori di anni 15, 10 e 6 nel corso dei festeggiamenti nel giardino della propria abitazione situata a Terracina, nell’accendere una batteria di fuochi d’artificio riportavano feriti giudicate guaribili rispettivamente in giorni 30, 15 e 10 per ferite al volto e alle gambe.
A L’Aquila: nel comune di Pacentro, un giovane romano di anni 20, mentre si trovava in compagnia di 3 amici, rimaneva ferito alla mano dx per lo scoppio di un petardo. Trasportato all’Ospedale di Sulmona veniva sottoposto ad intervento chirurgico per la ricostruzione dell’arto. Prognosi superiore ai 40 giorni; a Varese: un minorenne di anni 17 riportava l’amputazione della mano dx e il ferimento dell’occhio sinistra a seguito dell’esplosione di un petardo; a Trento: un uomo di nazionalità marocchina di 54 anni riportava l’amputazione del III raggio dopo aver raccolto un petardo inesploso; sempre a Trento: un uomo di origine moldava di 23 anni perdeva la mano sx a seguito dell’esplosione di un petardo cosiddetto “cipolla”; a Lucca: un minorenne di anni 15 ha perso il pollice e l’indice della mano durante l’utilizzo di un petardo.

LE TIPOLOGIE DI FERITE

Dalle comunicazioni trasmesse dagli Uffici periferici (oltre ai singoli dati inseriti nel sistema di rilevazioni R.I.Se.C.) e dai dati desumibili dalle open sources relative agli incidenti con feriti provocati dallo scoppio di prodotti pirotecnici, si rileva che: le patologie tipiche prodotte dall’esplosione di prodotti pirotecnici ad “effetto scoppiante” si confermano essere i traumi alle mani e al volto. Frequenti sono le lesioni ai bulbi oculari e le fratture e/o amputazioni di dita e/o falangi.
Misure restrittive e sequestri: durante il periodo del rilevamento che ha interessato l’intero mese di dicembre 2023, sono state denunciate 304 persone in stato di libertà, con un dato in aumento rispetto a quello dello scorso anno quando ne vennero segnalate 273, e sono state arrestate 50 persone in aumento rispetto alle 35 del dicembre del 2022.
Di seguito si riportano i quantitativi complessivi dei materiali sequestrati nel mese di dicembre, anche se è possibile ipotizzare che nelle prossime ore i dati potranno subire degli incrementi in ragione di aggiornamenti tardivi del sistema, da parte degli Uffici territoriali:
n. 7012 strumenti lanciarazzi (583 lo scorso anno);
n. 7 armi comuni da sparo (8 lo scorso anno);
n. 23 munizioni (11.953 lo scorso anno);
kg. 836 di polvere da sparo (1.818 lo scorso anno);
kg. 12.490 di manufatti appartenenti alla IV e V categoria Tulps (37.108 lo scorso anno);
kg. 41.755 di manufatti recanti la marcatura “CE” (26.246 lo scorso anno);
kg. 3.475 di prodotti comunque non riconosciuti e cioè non ricompresi nelle categorie Tulps o “CE” perché illegali, non correttamente etichettati, non conformi alle norme CE, non rispondenti ai decreti di riconoscimento e classificazione, abusivi e/o altro (9.866 lo scorso anno);
n. 156.085 pezzi di articoli pirotecnici di varia natura che, per motivi operativi, sono stati indicati dagli Uffici in pezzi anziché in chili (1.785.815 lo scorso anno);
n. 186 detonatori (72 lo scorso anno);
n. 3.521 capsule innescanti (1.301 lo scorso anno).
Tra i motivi principali che hanno legittimato i provvedimenti di sequestro si segnalano: l’illecita detenzione da parte di chi non ne aveva titolo; la natura illegale degli stessi prodotti sequestrati, dovuta a mancanza di marcatura CE; l’eccedenza dei carichi detenuti dai titolari delle licenze.

In conclusione, dunque, anche quest’anno i dati riferibili alle numerose attività info investigative operate sul territorio, quali i controlli amministrativi, gli arresti e i sequestri, testimoniano come l’impegno prodotto dalle Forze di Polizia, abbia consentito di prevenire l’illecita immissione in commercio di grandi quantitativi di prodotti pirotecnici illegalmente detenuti e il conseguente contenimento degli eventi dannosi.

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