Anomalie genitali, presenti nel 56% dei ragazzi tra 14 e i 18 anni
Da uno studio su 552 studenti di Ostia e Ladispoli
Pubblicato:30-01-2018 15:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:25
ROMA – Da uno studio condotto fra aprile e maggio 2015, tra Ostia e Ladispoli, su 552 studenti di liceo, fra i 14 e i 18 anni, è emersa una preoccupante prevalenza di anomalie genitali tra cui la fimosi che è risultata la più diffusa. Nei 552 studenti 131, il 23,7%, avevano almeno 18 anni, fra questi 79, il 60,3%, hanno dichiarato di aver già avuto esperienze sessuali.
La Pera (andrologo San Camillo): “Necessarie unità operative uroandrologiche”
“Questi dati suggeriscono l’urgenza per questi ragazzi di un consulto andrologico all’inizio e durante il loro periodo adolescenziale per evitare che queste anomalie genitali possano interferire con la loro vita sessuale. Ecco perché è necessario che le istituzioni predispongano delle unità operative uroandrologiche con autonomia di budget nei principali ospedali del Lazio”. Lo ha dichiarato il dottor Giuseppe La Pera, andrologo del San Camillo di Roma, uno dei promotori dello studio di prevenzione andrologica pubblicato sul numero di dicembre 2017 nella rivista ‘Archivio italiano di urologia e andrologia’.
Lo studio
Il progetto prevedeva anche una prima parte di lezioni in classe per spiegare ai ragazzi le più comuni disfunzioni andrologiche e come prevenirle, mostrando loro come auto palparsi per prevenire il cancro ai testicoli.
Alle domande di routine dell’esame anamnestico sono state fatte tre domande specifiche funzionali allo studio: ‘Hai avuto mai rapporti sessuali?’, ‘A che età?’, ‘Sei mai stato visitato da un andrologo?’. E’ emerso che l’età della prima esperienza sessuale dei ragazzi con la fimosi è molto più tardiva rispetto ai loro coetanei senza la fimosi e/o circoncisi. Tra coloro che avevano la fimosi ben il 21% non aveva avuto rapporti sessuali a 18 anni, mentre tra coloro che non presentavano la fimosi solo il 7% non aveva ancora avuto esperienze sessuali.
Questi dati dimostrano la necessità di un controllo andrologico durante il periodo adolescenziale per valutare il naturale decorso della pubertà e nello stesso tempo creare nei principali ospedali nel Lazio strutture uro-andrologiche con autonomia di budget per programmi di prevenzione per il trattamento delle più frequenti patologie dell’apparato genitale maschile. Questo perché in questo range di età non sono più controllati nè dai genitori, nè dal pediatra, tanto meno dalla visita di leva.
“Una delle figure più indicate per intercettare una anomalia genitale potrebbe essere l’andrologo- ha sottolineato il dottor Giuseppe La Pera, andrologo del San Camillo di Roma- che però non fa parte della quotidianità dei giovani maschi come puo’ esserlo la ginecologa per le ragazze”. Non è un caso che l’89% dei ragazzi con fimosi non siano mai stati visitati da uno specialista negli ultimi anni.
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