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Anticorruzione, Cantone: “Giudizio positivo, dubbi su non punibilità”

Il presidente dell’autorità anticorruzione, Raffaele Cantone parla del ddl anticorruzione in discussione in Parlamento.

Pubblicato:22-11-2018 08:36
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:48
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Cantone dossieraggio
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ROMA – “Il giudizio complessivamente è positivo, il ddl introduce novità interessanti”. E’ questo, in un’intervista al giornale radio Rai, il giudizio del presidente dell’autorità anticorruzione, Raffaele Cantone sul ddl anticorruzione in discussione in Parlamento. Cantone spiega: “Sono positive le novità in materia di rafforzamento delle pene accessorie, quelle che sono state chiamate DASPO, la possibilità di applicare la confisca in caso di prescrizione, la possibilità dell’agente sotto copertura e i meccanismi di trasparenza per i finanziamenti alle fondazioni politiche. Ci sono altri punti che mi convincono meno– continua Cantone- come la norma che prevede la non punibilità in caso di obbligo di denuncia e quella che prevede un prolungamento eccessivo in caso di riabilitazione”.

L’emendamento sull’agente provocatore 

Sull’accantonamento dell’emendamento che avrebbe introdotto l’agente provocatore, Cantone dice: “Ben venga questo accantonamento. L’agente provocatore è contrario alla nostra tradizione giuridica. Provocare la commissione di un reato che non c’è è un meccanismo pericoloso. Non si comprende chi sarebbe oggetto di provocazione, rischia di creare reati inesistenti e una serie di enormi problemi dal punto di vista probatorio. La ragione per cui sono perplesso nel tenere la non punibilità di chi si autodenuncia– continua Cantone- è per paura che quella norma possa far rientrare dalla finestra l’agente provocatore. Perché qualcuno potrebbe provocare una corruzione con l’intento già dal primo momento di autodenunciarsi”.


L’emendamento sul reato di peculato

Infine Cantone commenta l’emendamento che ammorbidisce il reato di peculato, al momento approvato, anche se il premier ha annunciato modifiche in Senato. “Io sono sempre preoccupato delle modifiche che incidono sui processi in corso perché rischiano di apparire modifiche ad personam. Non ho ancora visto la norma quindi prima di valutarla mi riservo di leggerla nel dettaglio. Certo è che la pena per alcuni casi di peculato sarebbe indebolita, il che potrebbe avere conseguenze pesanti soprattutto sul piano della prescrizione”. Ma Cantone conclude: “Se il premier ha annunciato che la norma verrà cambiata in Senato ben venga, mi sembra opportuno”.

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