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Multe ai ciclisti a Bologna, la protesta delle ‘mamme contromano’

I genitori ciclisti segnalano una serie di pericoli al Comune dal 2014. E da alcuni mesi si ritrovano a fare i conti con i Vigili appostati per multarli

Pubblicato:22-03-2018 14:31
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:40
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BOLOGNA – Multe alle bici contromano? Per circa mezz’ora i genitori degli studenti delle scuole di via Ca’ Selvatica e Frassinago, questa mattina, hanno “risolto” il problema, disegnando una pista ciclabile fittizia lungo la carreggiata. Hanno protestato così, lanciando un messaggio simbolico all’amministrazione comunale, che invece – almeno questo è quello che ‘sentono’- sembra averli presi di mira con appostamenti di vigili e multe ai ciclisti in contromano.

Armati di gessetti, hanno creato il percorso per segnalare i pericoli che si corrono sulla strada, quando accompagnano i figli nel percorso casa-scuola, disegnando i segnali e limiti di velocità sul cemento della strada.

Lo spazio è esiguo, lo stretto necessario per il passaggio di un autobus. Ma il problema, secondo loro, rimane: “Siamo qui per segnalare all’amministrazione comunale con un atto concreto quello che noi segnaliamo dal 2014: ovvero l’impossibilità di recarsi dalle scuole di via Ca’ Selvatica e Nosadella in centro senza dover percorrere i viali o fare il giro per D’Azeglio e Carbonesi. La soluzione più breve per noi è percorrere questi 10 metri di via Ca’ Selvatica e 20 metri di via Frassinago contromano“, spiega Matilde Pescali, organizzatrice del flash-mob, che si definisce “mamma contromano“.


Una protesta nata dalle multe ai ciclisti contromano, che però, puntualizza, non sono il vero problema: “Questo flash-mob nasce dal pretesto di queste multe date da pattuglie in borghese. Ci teniamo a dire che il nostro problema non è che abbiamo preso la multa: non è che non vogliamo essere multati. Nonostante le nostre richieste e tutti gli sforzi che abbiamo fatto l’amministrazione non solo non ci ha ascoltato ma mette le pattuglie dei vigili in borghese– prosegue Pescali- questo ha creato un clima di sfiducia da parte nostra e di tutti i genitori. Noi siamo circa 150-200 famiglie con bambini piccoli. Senza contare gli studenti delle scuole medie, molti dei quali vengono in bicicletta”.

Per questo il gruppo di genitori non si focalizza sulle tanto contestate multe, ma chiede piuttosto all’amministrazione comunale “che i percorsi casa-scuola vengano messi in sicurezza, che venga favorita una mobilità dolce e che vengano limitati gli accessi alle auto in prossimità delle scuole. In questo senso l’amministrazione ha agito diversamente, riaprendo la preferenziale di via Saragozza e ha aumentato così il traffico in via Frassinago”, conclude Pescali.

 

 

 

 

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