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La legge sulla legittima difesa spacca il governo

La norma voluta dalla Lega mira a superare la discrezionalità del giudice. Il ministro della Giustizia Bonafede (M5S) frena.

Pubblicato:18-07-2018 16:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:23
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ROMA – Sono stati incardinati in commissione Giustizia al Senato i cinque disegni di legge in materia di Legittima difesa. Il relatore è il presidente della commissione,
Andrea Ostellari (Lega). Nelle intenzioni dei leghisti la legittima difesa andrà sempre riconosciuta.

COSA DICE LA LEGGE SULLA LEGITTIMA DIFESA

L’esame dei ddl sulla legittima difesa, in commissione Giustizia, avviene in sede redigente, ossia un iter piu’ veloce: la commissione delibera sul testo con l’esame degli emendamenti, mentre all’Aula spetta soltanto il voto sugli articoli e la votazione finale.

Le proposte sono una di iniziativa popolare, due di Forza Italia, una di Fdi e una della Lega (a prima firma del capogruppo Massimiliano Romeo). Manca attualmente una proposta da parte M5s.


Sui tempi dell’esame deciderà un Ufficio di presidenza della commissione. Poichè pero’ uno dei testi è di iniziativa popolare l’esame in commissione dovrà essere concluso, come da Regolamento, entro tre mesi dall’assegnazione in commissione. Decorso tale termine, il disegno di legge è iscritto d’ufficio nel calendario dei lavori dell’Assemblea.

I testi mirano a far si’ che la legittima difesa sia sempre riconosciuta senza piu’ tener contro del principio di proporzionalità della reazione all’offesa sancito dall’articolo 52 del Codice penale. In pratica, si by-passa la discrezionalità della decisione del giudice.

LEGITTIMA DIFESA, IL MINISTRO BONAFEDE (M5S) FRENA

“Occorre intervenire, si vedrà se attraverso progetti di origine parlamentare o iniziative legislative governative, affinche’ siano eliminate quelel zone d’ombra che attualmente rendono quantomeno accidentato il percorso attraverso cui un cittadino, che si sia legittimamente difeso da una aggressione ingiusta, possa provare la propria innocenza”. Lo dice il ministro della Giustizia, Alfono Bonafde, nel corso del question time alla Camera.

In alcun modo, aggiunge, “la realizzazione dell’obiettivo riformatore, per come concepito da questa maggioranza, potra’ portare alla liberalizzazione delle armi in Italia, la detenzione e il porto delle quali risultano disciplinate da da disposizione normative rigorosissime sulle quali il governo non avverte alcuna esigenza di intervenire”.

LEGITTIMA DIFESA. CARFAGNA: DA M5S SCHIAFFO A ELETTORI, LEGA INTERVENGA

“L’annuncio di ‘approfondimenti’ sulla riforma della legittima difesa, che noi preferiamo chiamare ‘diritto alla difesa’, suona come un insulto al programma votato dalla stragrande maggioranza degli italiani alle ultime elezioni, quello del centrodestra. La Lega non dovrebbe tollerare questo rallentamento. Forza Italia non cesserà di chiedere che sia dato immediato seguito all’impegno preso in campagna elettorale. Il testo presentato dal nostro partito è estremamente approfondito, è stato oggetto di accurata valutazione e resta il più equilibrato. Nessuno vuole il far west, ma non è pensabile che la legge metta sullo stesso piano rapinatori e vittime. E’ ora che questo principio sia sancito dal Parlamento”. Così Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia.

LEGITTIMA DIFESA. MARTINA: È LEGGE FAR WEST, NOI NON CI STIAMO

“È una legge Far West. La chiamano ‘legittima difesa’, si legge più armi per tutti. Non ci stiamo. Guardiamo agli Stati Uniti, il Paese dove circolano più armi e ci sono leggi sulla legittima difesa che piacciono alla destra”. Lo scrive su facebook Maurizio Martina, segretario Pd.

“36mila morti all’anno uccisi da fucili e pistole- aggiunge-. 100 al giorno. Le armi in America vengono usate per difendersi solo nell’1% dei casi dalle vittime di crimini violenti, mentre gli omicidi in legittima difesa costituiscono solo il 2,7% del totale degli omicidi con armi da fuoco. I suicidi, invece, sono il doppio degli omicidi. Chi ha un’arma in casa la usa più spesso contro di sé e contro la sua famiglia che contro aggressori. E troppo spesso queste armi finiscono in mano a ragazzini, nelle scuole. È questa la sicurezza? NO. Noi non ci stiamo”.

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