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Siria, Gentiloni: “Per il restauro di Palmira attendiamo la chiamata dell’Unesco”

Sul tema infatti, secondo il titolare della Farnesina, al nostro Paese, "viene riconosciuto uno status di leadership"

Pubblicato:04-04-2016 11:27
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:30

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palmira

ROMA – Per l’intervento dell’Italia nel restauro del sito archeologico di Palmira, in Siria, di recente strappato al controllo dello Stato islamico che nel corso dei mesi lo ha seriamente danneggiato, “l’Italia attende la chiamata da parte dell’Unesco, che sara’ di pace e collaborazione. Noi siamo pronti”. Ad affermare queste parole e’ il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Paolo Gentiloni, a margine della presentazione di stamani alla Farnesina della nomina di Franco Bernabe’ a presidente della Commissione nazionale italiana per l’Unesco (Cniu).

Il ministro ricorda che dalla firma del memorandum tra le istituzioni italiane e l’Unesco per la creazione della Unite4Heritage, il team di caschi blu italiani concepita proprio allo scopo di “evitare crisi come quella di Palmira”, l’Italia ha gia’ “formalmente costituito tale task force che comprende oltre ai Carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale, vari archeologi, diplomatici e altre componenti. Siamo quindi pronti”.


Dopo alcuni sopralluoghi effettuati nel sito di Palmira da parte di archeologi siriani la scorsa settimana, il Ministro informa che “l’Unesco sta facendo ulteriori sopralluoghi attraverso la propria sede di Beirut per valutare lo stato dei luoghi e le esigenze necessarie. Pertanto- afferma ancora il capo degli Esteri- e’ possibile che alla luce di queste ricognizioni l’Unesco inoltrera’ una chiamata agli Stati membri, e in primo luogo all’Italia”. Sul tema infatti, secondo il titolare della Farnesina, al nostro Paese, “viene riconosciuto uno status di leadership”. Infine, sempre sulla questione del restauro del sito di Palmira da parte della comunita’ internazionale, il ministro degli Esteri Gentiloni aggiunge di aver affrontato il tema anche con il suo omologo russo Sergey Lavrov, nel corso dell’incontro di fine marzo scorso, il quale “mi ha garantito la piena disponibilita’ da parte del Museo dell’Ermitage” di San Pietroburgo a collaborare.

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