NEWS:

La petizione del popolo ucraino a Zelensky: “Non usiamo l’uranio impoverito”

"Contamina umani e ambiente", ma Londra, che fornisce le armi, smentisce

Pubblicato:28-03-2023 16:52
Ultimo aggiornamento:28-03-2023 17:03
Autore:

VOLODYMYR_ZELENSKY
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Una petizione per chiedere alle forze armate ucraine di non impiegare munizioni che contengono uranio impoverito è stata depositata presso il portale della presidenza dell’Ucraina e in meno di un giorno ha ottenuto qualche centinaio di firme. La richiesta al capo dello Stato Volodymyr Zelensky segue di qualche giorno la conferma, da parte del ministero della Difesa della Gran Bretagna, dell’intenzione di inviare all’Ucraina munizioni che contengono uranio impoverito, un prodotto di scarto del processo di arricchimento del minerale necessario per produrre armi atomiche che però non è in grado di innescare reazioni nucleari.

Il presidente russo Vladimir Putin ha reagito alle dichiarazioni partite da Londra affermando che la Russia “risponderà di conseguenza al fatto che l’Occidente sta iniziando a usare armi con un ‘componente nucleare’”. Nel testo pubblicato sulla pagina della presidenza l’autore della petizione, l’attivista Horokhovskyi Bohdan Viktorovych – di cui non si trovano in rete altre informazioni – denuncia “l’inquinamento da metalli pesanti dell’ambiente” causato dall’utilizzo di armi che contengono uranio impoverito e “non solo nell’area del loro uso diretto”.

Il promotore dell’iniziativa mette in guardia sui rischi di inquinamento a lungo termine “sulle acque sotterranee” e “i terreni agricoli”. Definisce quindi “inaccettabile e immorale” oltre che un “crimine contro l’umanità” l’utilizzo delle armi che hanno fra i loro componenti l’uranio impoverito e chiede che queste non vengano utilizzate nel contesto della guerra in corso in Ucraina dal febbraio 2022, mese in cui la Russa ha lanciato un’offensiva militare. Per arrivare direttamente sulla scrivania di Zelensky, la petizione, rilanciata anche dalla stampa russa, necessita di 25mila firme. Per adesso ne ha raggiunte oltre 250. I cittadini ucraini hanno ancora 92 giorni per sottoscriverla.


Secondo il ministero della Difesa di Londra, l’uranio impoverito “è un componente standard” di molte armi “e non ha nulla a che fare con le armi nucleari”, oltre ad avere un impatto “probabilmente basso” su persone e ambiente, secondo quanto valutato dalla Royal Society. Secondo l’Osservatorio vittime dell’uranio impoverito, l’esposizione a questo componente ha contribuito fino a oggi alla morte di almeno 366 militari italiani impiegati in missioni internazionali nell’ambito delle quali sono state usate armi contenenti l’elemento impoverito e soprattutto durante il conflitto nei Balcani di fine anni ’90, nell’ambito dell’intervento Nato.

Le forze armate hanno finora negato il nesso diretto di causa-effetto fra questi decessi e l’esposizione all’uranio impoverito, mentre viene invece accertato in alcune centinaia di sentenze seguite a cause giudiziarie per danni alla salute avviate dalle vittime fino a oggi, sempre secondo l’Osservatorio. Secondo l’Istituto superiore di sanità (Iss), la tossicità dell’uranio impoverito si può manifestare anche tramite il contatto con ferite, oltre che tramite l’ingerimento o l’inalazione. Gli effetti cangerogeni sui linfonodi, stando a un documento del 2018, sono “ancora oggetto di studio”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it