NEWS:

Con il caro bollette è a rischio anche il pane artigianale di Firenze

Grossi problemi per i forni medio-piccoli: i costi dell'energia sono quadruplicati: "Così il peso è insostenibile"

Pubblicato:12-09-2022 15:22
Ultimo aggiornamento:12-09-2022 15:22
Autore:

pane pixabay
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

FIRENZE – La produzione del pane artigianale è a rischio. Anche a Firenze. Colpa del caro energia, come denuncia la portavoce dei panificatori fiorentini di Assipan-Confcommercio, Arianna Piazzetti. “L’aumento esponenziale delle bollette di gas ed energia elettrica sta mettendo in pericolo la tenuta dei nostri panifici. Sui 421 esistenti in provincia di Firenze, circa 30 sono a rischio sopravvivenza nel giro di un paio di mesi, con una perdita immediata di almeno 120 addetti”.

ALLARME CONFCOMMERCIO: A RISCHIO 30 FORNI E 120 LAVORATORI

I problemi maggiori sono quelli a carico delle realtà di dimensione medio-piccola e questo, secondo l’associazione di categoria, avrebbe conseguenze dirette anche sui consumatori. “Se continua così, il pane artigianale potrebbe sparire dalle nostre tavole, perché sul mercato resteranno solo i grandi operatori industriali“, aggiunge Piazzetti, che spiega: “Fino a qualche mese fa i costi riconducibili alle materie prime energetiche erano pari al 5% circa del fatturato complessivo delle nostre aziende. Ora le stesse voci di costo sono quadruplicate, se non peggio, arrivando ad assorbire il 20% e più del fatturato medio. Un peso insostenibile, che certo non possiamo scaricare sul listino prezzo del pane, da sempre un bene primario per le famiglie italiane”.

LEGGI ANCHE Ucraina, con il caro bollette lievitano i prezzi di pasta e pane


Assipan, quindi, chiede che le imprese della panificazione siano inserite fra quelle energivore, “visto l’impatto che la bolletta energetica ha sul valore della produzione”.

LEGGI ANCHE Bollette, Nardella al Parlamento: Non ce la facciamo più, votate dl Aiuti

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it