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“Il prossimo sindaco di Genova non sia l’attuale doge”: le speranze di Walter Massa a #mandaloaDiRE

La rubrica dell'agenzia Dire dedicata alle elezioni amministrative genovesi del prossimo 12 giugno

Pubblicato:07-05-2022 18:19
Ultimo aggiornamento:14-05-2022 12:34

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 GENOVA – “Non ho la sfera di cristallo, ma la mia speranza è che il prossimo sindaco di Genova non sia l’attuale Doge. Abbiamo bisogno di un sindaco, questa è la grande richiesta che sento arrivare girando per i quartieri”. Walter Massa, presidente di Arci Liguria, non è tenero con Marco Bucci. “Onestamente, non mi viene in mente nulla da mantenere” degli ultimi cinque anni di amministrazione della città, dice il nuovo protagonista di #mandaloadire, la rubrica dell’agenzia Dire dedicata alle elezioni amministrative genovesi del prossimo 12 giugno.

“Trovo che complessivamente l’idea di città non ci sia mai stata e, quindi, ci siamo un po’ barcamenati vivendo alla giornata, con tante idee strampalate e pochi fatti- spiega Massa- sicuramente non manterrei l’idea che la città ha bisogno di un padrone”. Poi, però, qualcosa da salvare salta fuori: “Forse, anche se non dipende dal sindaco e dalla giunta, manterrei la solidarietà di questa città dimostrata dopo quello che ha vissuto con la tragedia del ponte Morandi”. Agli occhi di Walter Massa, “Genova, intanto, non è meravigliosa”, dice contrastando il noto slogan del primo cittadino uscente e ricandidato dal centrodestra. “Vorrei che lo fosse, ma non lo è e non lo è stata in questi ultimi anni. E’ una città superba, vecchia e in declino”.

Per contro, afferma il vertice dell’Arci regionale, che presto lascerà la città per un incarico nazionale di prestigio nell’associazione, “mi piacerebbe una Genova più orgogliosa della sua solidarietà, che c’è, è forte e si sente, ma che spesso le istituzioni non colgono. Mi piacerebbe una città aperta alla cultura, molto più di quello che è sta avvenendo in questi anni, una città che fa della cultura il suo motore principale e anche il suo motivo dello stare insieme, e una città giovane dal punto dello slancio e dell’approccio”. La cultura per Massa è anche la chiave di volta per rilanciare Genova dopo la pandemia: “Penso che questa città debba finalmente aprirsi, debba diventare un centro di prim’ordine a livello non solo italiano, ma europeo sulla cultura. E’ una città che può mettere a disposizione il suo spazio più prezioso che è il porto, assieme al suo centro, ma anche a tanti spazi di quelle che impropriamente chiamiamo periferie. Credo che la cultura sia la chiave di volta, sicuramente non il turismo che sta distruggendo la vita degli abitanti di questa città, quel turismo mordi e fuggi che non costruisce e non lascia niente”.


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