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Non piace a Letta il ‘dentro e fuori’ di Salvini, ma lui non si fermerà

L'editoriale del direttore Nico Perrone per Dire Oggi

Pubblicato:04-05-2021 17:05
Ultimo aggiornamento:04-05-2021 18:03

salvini coprifuoco
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ROMA – Per ora la sfida è a distanza. Ma già si sta allestendo il ring per il combattimento tra il leader della Lega, Matteo salvini, e quello del Pd, Enrico Letta. In palio: la leadership nelle rispettive coalizioni di centrodestra e di centrosinistra in vista delle prossime scadenze elettorali. In mezzo, al momento, c’è il premier Mario Draghi, e tutto il Governo, che rischiano di rimanere intrappolati dalla guerriglia in atto tra e dentro i partiti.

Oggi Capitan Salvini ha dato i sette giorni a Draghi, senza troppi giri di parole: “Non dico a metà maggio, ma già dal 10 di questo mese, se i numeri continueranno ad essere positivi, l’Italia si aspetta riaperture al chiuso e all’aperto, di giorno e di notte, con l’eliminazione del coprifuoco. Non se lo aspetta la Lega, ma l’Italia,” ha detto. Insomma, Salvini continua nel martellamento ai fianchi, mettendosi sempre in bella mostra con questa o quella richiesta. E non fa niente se alla fine otterrà poco (o niente), l’importante è che passi il messaggio: lui vuole gli italiani liberi, gli altri in gabbia.

E’ questo suo stare dentro e fuori dal Governo che ha messo in allarme tutti gli altri, che invece ogni giorno devono puntellare l’esecutivo, spiegare che non si può ancora dire ‘tana liberi tutti’, che serve responsabilità ecc. Il non detto, stando alle varie interpretazioni che si raccolgono, è che Salvini una volta arrivati i fondi europei, ottenuti i suoi ‘capitoli di spesa’, con l’epidemia contenuta dal piano vaccinazioni, possa decidere di tornare di nuovo a fare campagna elettorale quotidiana come forza di opposizione. Se poi alle elezioni amministrative il prossimo ottobre il vento spirerà verso il centrodestra, passare all’incasso chiedendo elezioni politiche il prima possibile.


Chiaro che il Pd e il M5S faranno di tutto per far saltare il Carroccio e, se possibile, mettere Salvini fuori dal Governo. Anticipare per non farsi fregare, insomma. Il segretario del Pd, Enrico Letta, oggi è andato dal premier Draghi proprio per stoppare il ‘metodo Salvini’, quello stare ‘dentro e fuori’ il perimetro delle decisioni di Governo. E sul tema caro a Salvini, quello della revisione del coprifuoco, Letta ha chiesto al premier “correttivi e rispetto dell’impegno comune a sostegno dell’esecutivo”.

Il leader del Carroccio è stato lesto nel replicare partendo dal ‘metodo Salvini’: “E’ la concretezza – ha detto- stanotte ad esempio sono state approvate in Commissione le proposte della Lega sui soldi per i genitori separati in difficoltà, sull’abolizione del canone Rai per bar, ristoranti e alberghi, sui fondi per le Associazioni sportive… ritorno al lavoro, ripartenza, abolizione del coprifuoco. Questo è il ‘metodo Salvini’… noi siamo pazienti come formichine, stiamo costruendo e seminando. Poi dopo arriva il raccolto, anche in termini politici”.

Sullo sfondo, l’elezione del nuovo Capo dello Stato il prossimo febbraio. I giochi sono già cominciati, perché le forze politiche hanno lo sguardo lungo sul dove trovarsi posizionati quando verrà il momento. Da una parte c’è chi tira per ‘fermare’ Draghi, il candidato più autorevole e che piace a quasi tutti, come premier a Palazzo Chigi fino alla scadenza del 2023, magari chiedendo al Presidente Mattarella di restare fino alle previste elezioni politiche.

Qualcuno pensa che questa possa essere l’occasione buona per eleggere una donna Presidente, e gira il nome della ministra Marta Cartabia, che viene però ‘bocciata’ da altri esponenti del Parlamento perché in quel caso “non sarebbe rispettata l’alternanza, visto che toccherebbe di nuovo ad una cattolica pure vicina a Comunione e Liberazione”. C’è poi un’altra cordata che punta su Draghi al Quirinale, contando sul fatto che nei prossimi nove mesi l’epidemia sarà stata domata, il piano di rilancio avrà ricevuto i primi sostanziosi fondi europei, che quindi bisognerà sfruttare quel momento proprio per passare all’incasso. Quale occasione migliore per chiedere agli italiani di votare per decidere il nuovo Governo già tra un anno, tra maggio e giugno 2022?

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