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L’Italia ha addestrato in Iraq oltre 2mila soldati per combattere l’Isis

La Dire in viaggio con l'Esercito: 300 i nostri militari dislocati tra Baghdad ed Erbil per contrastare il terrorismo: "Ancora sacche di resistenza"

Pubblicato:30-04-2024 17:07
Ultimo aggiornamento:30-04-2024 20:19
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IRAQ – “Sono arrivato in teatro operativo all’inizio di novembre. Ho trovato un contingente preparato, pronto a qualsiasi tipo di minaccia. La nostra postura non è cambiata sebbene spettatori di un’evoluzione continua in ambito internazionale”. Sono gli inizi di novembre, a pochi giorni dai fatti tragici del 7 ottobre, quando il Colonnello Francesco Antonio Serafini arriva a Camp Singara, nel Kurdistan iracheno, per prendere il comando della missione Prima Parthica, iniziata nel 2014 “a supporto della coalizione internazionale per intervenire contro Daesh”.

300 I MILITARI ITALIANI TRA BAGHDAD ED ERBIL

Sono 300 i militari italiani che dislocati tra Baghdad ed Erbil, come spiega il Colonnello ai giornalisti italiani durante un’esercitazione a Benaslava, sono impegnati in diverse attività, volte ad addestrare i peshmerga, l’esercito curdo. Quelli che erano combattenti contro l’Isis e che oggi hanno necessità di formarsi e addestrarsi. “Nel 2023 sono stati addestrati 2mila militari peshmerga; nel 2024 più di 400 e mille unità della Federal police”, ha dichiarato il Colonnello alla stampa. La necessità c’è perché “l’Isis è stato sconfitto nel 2017– come ricorda il colonnello Serafini- ma ci sono sacche di resistenza nel territorio iracheno. E’ fondamentale l’attività addestrativa dei Peshmerga per evitare un possibile ritorno”. Tra i corsi, ricordati dal Comandante, quello di tiratore scelto, l’individuazione di ordigni, il controllo della folla con i Carabinieri a Baghdad e il combattimento nelle aree montane. “C’è un grande apprezzamento di tutte le autorità locali che sono grate all’Italia per lo sforzo che sta facendo”. 


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