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Attesa per l’accordo di cessate il fuoco a Gaza, Netanyahu: “Con o senza, attacchiamo Rafah”

Lazzarini: (Unrwa): "A Gaza la popolazione vive un'ansia straordinariamente profonda". Il numero delle vittime nella Striscia sta per raggiungere quota 34.500

Pubblicato:30-04-2024 17:06
Ultimo aggiornamento:30-04-2024 20:18

Netanyahu attacco rafah
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ROMA – La risposta di Hamas sull’accordo di cessate il fuoco proposto dal governo israeliano potrebbe arrivare mercoledì: lo riferiscono diversi media internazionali tra cui Al Jazeera. Nonostante ciò, il Primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato che, con o senza intesa, “entreremo a Rafah ed elimineremo i battaglioni di Hamas, per ottenere la vittoria totale”. In precedenza, fonti dell’esercito avevano legato la riuscita dell’accordo alla possibile sospensione dell’operazione su Rafah, ultima città a sud della Striscia che ospita 1,5 milioni di palestinesi, in prevalenza sfollati dei combattimenti.

Hamas in questi giorni si è mostrato riluttante ad accettare il testo proposto da Israele per riottenere i propri cittadini tenuti in ostaggio dal 7 ottobre, in quanto secondo i vertici del gruppo armato Tel Aviv non sarebbe disposto a realizzare né il cessate il fuoco, né a ritirare le truppe dalla Striscia.
In assenza di una risposta, come ha riferito una “persona vicina all’esecutivo” all’agenzia Reuters, Tel Aviv ha deciso di rinviare la missione al Cairo della delegazione israeliana per prendere parte ai colloqui, prevista per stamani, e di essere disposto a riprogrammarla “nei prossimi giorni”.

“A Gaza la popolazione vive un’ansia straordinariamente profonda” ha detto Philippe Lazzarini, commissario generale dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), in merito alla prospettiva di una imminente operazione militare su Rafah. Quindi ha chiarito: “Alla popolazione non è ancora stato chiesto di lasciare Rafah, ma c’è la sensazione che, se non ci sarà un accordo di cessate il fuoco entro questa settimana, potrebbe accadere in qualsiasi momento”. Il numero delle vittime nella Striscia sta per raggiungere quota 34.500. A far crescere il bilancio, nuovi corpi estratti in questi giorni da fosse comuni e dalle macerie di edifici residenziali abbattuti dai bombardamenti.


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