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La denuncia dei giovani medici: “Siamo in guerra con mascherine di carta”

Il medico Pierino Di Silverio, responsabile Anaao Assomed Settore Giovani, è intervenuto su Radio Cusano Campus

Pubblicato:17-03-2020 09:32
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:09
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ROMA – “Non voglio aprire polemiche ma non si puo’ tacere quella condizione drammatica in cui si trovano i medici a lavorare, una situazione che nessuno si aspettava e a cui non siamo preparati. L’impressione, quando noi medici torniamo a casa e mettiamo la testa sul cuscino, e’ quella di aver fatto una guerra dove noi siamo i soldati che vanno in prima linea e non abbiamo pero’ ne’ caschi, ne’ armi, ne’ uniformi, ma noi pero’ ci siamo sul campo, tutti i giorni”. Il medico Pierino Di Silverio, responsabile Anaao Assomed Settore Giovani, e’ intervenuto nel corso del programma ‘Genetica Oggi’ curato e condotto da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus. Tema mascherine, in Italia non ci sono piu’ sono terminate da tempo. 

“Il problema delle mascherine e’ un problema terrificante e appartiene alla qualita’ delle stesse. Questo problema e’ stato avallato da una legge che ha modificato la certificazione delle stesse. Dall’estero sono arrivate mascherine che sono carta, con che coraggio si puo’ prendere in giro un operatore sanitario in questo modo? Ricordiamo che la durata delle mascherine chirurgiche e’ stata stimata in circa 6-8 ore e c’e’ un razionamento in tutti gli ospedali dove siamo costretti a portarci a casa le mascherine, al termine di una giornata di lavoro, come se fosse oro di famiglia. Siamo veramente alla frutta, in questo modo non si tutelano i lavoratori ma si mettono a rischio.

Nuove assunzioni. “La cosa auspicabile oggi e’ che vengano mutate le modalita’ con cui assumere specializzandi o comunque medici in generale perche’ attualmente il decreto prevede che si possano assumere specializzandi o laureati con contratti di tipo co.co.co dunque contratti atipici di consulenza che esporrebbero lo specializzando a dei rischi non connessi al suo percorso formativo. Dall’altra parte non risolverebbe il problema perche’ tali contratti sarebbero a tempo determinato fino alla fine dell’emergenza”.


Qualcuno ha proposto di assumere medici in pensione. “Mi sembra una situazione di tilt. Sappiamo che il Coronavirus colpisce prevalentemente gli ultra 65enni. Mettere un medico, che ha superato questa eta’ visto che era in pensione, in corsia di un ospedale lo espone ad un grave rischio sanitario, cosi’ come si espongono anche i pazienti ad un rischio maggiore. Non riesco veramente a comprendere come si possa solo pensare una possibilita’ del genere”.

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