Morte Astori, il medico dello sport: “Troppe gare sono un rischio, bisogna giocare meno”
Intervista a Ivo Pulcini, cardiologo e medico dello sport, componente del Consiglio dell'Ordine dei medici di Roma
Pubblicato:05-03-2018 13:07
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:33
ROMA – Troppo sport fa male. Può sembrare un paradosso, eppure per Ivo Pulcini, cardiologo e medico dello sport, componente del Consiglio dell’Ordine dei medici di Roma, la sindrome da sovrallenamento può portare ad una malattia.
Intervistato dall’agenzia Dire, a proposito della tragica scomparsa del calciatore Davide Astori, ha spiegato che “come medicina dello sport siamo all’avanguardia, facciamo più controlli durante l’anno sui giocatori”. Il problema è che persone anche “perfettamente normali potrebbero avere un minimo difetto”.
Per questo “abbiamo adottato un macchinario italiano contro la morte improvvisa, il Btl, che adotta il sistema Sds. Parliamo di valutazioni strumentali che possono aiutare a prevenire eventuali sorprese. Con il criterio del fiato, c’è un alert che mi dice di fare un controllo. Mi può anticipare di dieci anni il rischio di morte improvvisa”. Bisogna però considerare, secondo Pulcini, “l’imponderabile. Possiamo fare esami, controlli, un elettrocardiogramma a riposo o sottosforzo, ed avere un esito negativo, ma non sappiamo se poi qualcosa può comunque succedere. Certo se ci fossero sintomi, anche banali, potremmo ovviamente metterci la massima attenzione”.
Per quanto riguarda la morte di Astori, “ho pensato ad una morte elettrica, non a un infarto, ma a una ipertrofia ventricolare destra aritmogena. Mi dispiace per quello che gli è successo, faccio le condoglianze alla famiglia“.
La morte di Astori è solo l’ultima di una serie. Ribadendo il concetto della “imponderabilità”, Pulcini ha parlato, e lanciato l’allarme, sulla “sindrome da sovrallenamento. Uno sforzo superiore, produce problemi neurocircolatori. Può portare alla malattia. Lo sport è come una medicina, troppo può far male. Servirebbe ridurre le partite del campionato di calcio. Il nostro organismo è come una macchina, ha bisogno di raffreddare il motore, di fare il cambio dell’olio, di manutenzione”.
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