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Autismo, la ricetta di Pizzaut: “Meno palazzi del potere illuminati, più atti concreti”

Incontro con Letta, domani dal Papa, 'Mancano gli insegnanti di sostegno'

Pubblicato:31-03-2022 19:50
Ultimo aggiornamento:31-03-2022 19:50

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ROMA – “Non vi sono cattive erbe, né uomini cattivi: vi sono soltanto cattivi coltivatori”. Quando si parla con Nico Acampora – fondatore della pizzeria laboratorio di inclusione sociale PizzAut a Cassina de’ Pecchi (in provincia di Milano) e padre di un ragazzo autistico di 13 anni – vengono alla mente le parole di Victor Hugo ne I Miserabili. Sabato 2 aprile e’ la giornata della consapevolezza sulla sindrome autistica. Acampora invita a riflettere sull’importanza di un sistema educativo adeguato, su quei “buoni coltivatori” che possono fare la differenza nella formazione di tanti bambini e ragazzi.

Serve una riforma scolastica. In Italia il 70% degli insegnanti di sostegno non è presente, né qualificato. Una cosa incivile perché è difficile pensare a cosa faranno da ‘grandi’ i bambini autistici se non si pensa che ora non hanno la giusta attenzione a scuola”. Sono 300mila gli studenti con disabilità in Italia, “bambini che hanno bisogno di insegnanti bravi, perché se un piccolo con autismo non parla il suo insegnante di sostegno deve conoscere la comunicazione aumentativa. Mio figlio non ha parlato fino a 6 anni e alla scuola dell’Infanzia ha usato immagini e disegni per comunicare”, aggiunge.

Acampora è arrivato ieri a Roma con la famiglia per incontrare al Senato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, coi senatori Pd Simona Malpezzi ed Eugenio Comincini, e il leader Dem Enrico Letta. “Ero insieme ad altre realtà italiane. Io ho portato la mia esperienza, al ristorante PizzAut su 12 dipendenti, 10 sono autistici: 3 pizzaioli, 6 camerieri e 1 barman“. Un’attività che “in maniera inaspettata va bene– racconta Acampora- chi prenota oggi trova spazio alla fine di giugno. Le recensioni sono oltre 1.500 e la media è di 5 su TripAdvisor. Non solo offriamo a chi viene un’esperienza umana importante, ma la nostra pizza è davvero buona e i ragazzi sono incredibili. Il primo maggio apriremo un secondo ristorante a Monza, noi preferiamo festeggiare la festa dei lavoratori”.


Il 2 aprile, la Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo, per Acampora, “è una data ipocrita, la maggior parte dei palazzi del potere si illumina di blu e poi il 3 aprile noi genitori restiamo senza le terapie per i nostri figli e senza insegnanti di sostegno. Più che illuminare i palazzi si facciano cose concrete. Molte famiglie, soprattutto quelle con figli che hanno un autismo severo, si indebitano. Una mamma di un ragazzo di 18 anni mi disse che aveva speso 200mila euro da quando il figlio era piccolo. Adesso la diagnosi arriva a 18 mesi, ma la presa in carico resta a 6-8 anni e nel frattempo i genitori si devono muovere in maniera autonoma in un mondo privato. Poi quando i figli diventano maggiorenni si ritorna nel limbo”.

– Cosa si dovrebbe fare per migliorare la qualità di vita delle persone autistiche e delle loro famiglie?

“Innanzitutto partire dalle terapie, che devono essere proposte in base alle caratteristiche di ogni bambino e ragazzo- risponde il genitore- poi chiediamo un inserimento sociale e lavorativo vero ed una maggiore attenzione sociale. Spesso abbiamo difficoltà a far accettare i nostri figli nelle attività sportive, nei ristoranti o nei cinema”.

Questa situazione riguarda 600mila persone autistiche in Italia, che se hanno due genitori passano a un milione e 800mila, se poi si aggiunge un solo nonno aumentano a 2 milioni 400mila e con un fratello si sale a 3 milioni di persone “che hanno bisogno di vivere e di contribuire a far crescere la nostra società”.

Le aziende a impatto sociale, come PizzAut, “dovrebbero allora avere attenzioni che al momento non ci sono. Noi impattiamo anche sulle casse dello Stato– rimarca Acampora- perché più aumenta la qualità di vita dei ragazzi più lo Stato risparmia, e non è una spesa ma un investimento. Ciò che stupisce è che queste realtà non siano incentivate”.

Da qui la necessità di molte realtà a impatto sociale di avviare un dialogo con le istituzioni, com’è stato fatto ieri col ministro del lavoro e il leader del Pd. “È stata approvata una norma che va ad aiutare fiscalmente le start up innovative sociali- ricorda Acampora- ma mancano ancora i decreti attuativi. Abbiamo chiesto uno sforzo in questo senso. Si tratta di una norma importante, chiediamo un impegno affinché sia direttamente applicabile. Le esperienze innovative ci sono, ma la giurisprudenza non è innovativa. Esistono realtà imprenditoriali che fanno lavorare tante persone autistiche con una tassazione identica ad altre realtà, pur avendo una mission e dei vincoli diversi. Con 10 ragazzi autistici noi abbiamo bisogno di avere un educatore e attrezzature tecniche studiate in modo particolare. Abbiamo comprato un forno a tunnel, i ragazzi sono molto bravi a fare le pizze ma rischiano altrimenti di bruciarle. Abbiamo semplificato i mobili, e al posto dei pomelli ci sono dei tagli che rendono possibile l’apertura anche a chi non ha una manualità fine perfetta”.

Le luci non sono a caso: “Abbiamo dovuto evitare i coni d’ombra e la policromia, preferendo la luce naturale”. I rumori? “I ragazzi, lavorando, hanno migliorato e aumentato la loro soglia di tolleranza. All’inizio erano spaventati dagli applausi, ora li aspettano”.
In Senato c’erano anche altre realtà imprenditoriali, da Nord a Sud della Penisola. Dalla pizza ai tortellini e ai gelati, la ristorazione è un ottimo sbocco ma non il solo. I ragazzi autistici più abili a livello intellettivo possono lavorare tanto con l’informatica, mentre quelli che presentano un quoziente intellettivo più basso possono trovare impiego anche nel settore del packaging e delle consegne a domicilio.

“Purtroppo, non tutti gli autistici sono in grado di lavorare- ammette Acampora- ma moltissimi possono farlo in un numero più ridotto di ore al mese. Perché non renderli una risorsa per se stessi, la famiglia e la nostra società?”.

Domattina PizzAut vedrà il Papa in udienza alle 9.30 e poi alle 11.30 “cucineremo per i bisognosi che affollano i porticati di San Pietro nel nostro Food Truck”. PizzAut per l’occasione ha inventato la pizza ‘Il cantico delle creature’: “Mozzarella e patata bianca come la luna, pomodorini pachino gialli e rossi come il sole e le stelle; una spolverata dei fratelli vento e tempo, pepe nero e curcuma. Che gioia essere a Roma con mio figlio e cercare di spiegargli cosa sta succedendo- conclude- Leo non lo comprende fino in fondo e forse neanche io, ma entrambi siamo felici”.

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