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Per la fascia ‘arcobaleno’ della ministra Faeser, è quasi crisi commerciale tra Qatar e Germania

Il mondiale scatena tensioni diplomatiche tra i due paesi

Pubblicato:30-11-2022 12:48
Ultimo aggiornamento:30-11-2022 12:48

fascia arcobaleno
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ROMA – Non era solo una fascia, arcobaleno o no. E non è solo il campo, il pallone, il calcio. I Mondiali sono anche geopolitica, diplomazia, affari. La tribuna vip ha mostrato fin dalla partita inaugurale inedite strette di mano, Stati una volta in conflitto ora apparentati, alleanze sul futuro. E crisi. Come quella che proprio per quella fascia, arcobaleno o no, è scoppiata silenziosamente tra Qatar e Germania. Ne scrive la Faz. La foto della ministra dell’Interno Nancy Faeser con la fascia in bella mostra allo stadio per la partita tra Germania e Giappone, mentre i giocatori tedeschi evitavano per timore d’un cartellino giallo, ha provocato inevitabili turbolenze. Ieri è stato firmato un accordo tra il Qatar e la Germania per la fornitura a lungo termine di gas naturale liquefatto. Il ministro dell’Energia del Qatar Saad al-Kaabi ha descritto l’accordo come “una dimostrazione concreta” dell'”impegno del Qatar nei confronti dei tedeschi. Abbiamo buoni rapporti con le aziende tedesche e con il governo tedesco”.

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Ma- scrive la Faz- “il tono amichevole del ministro dell’Energia, che è anche un uomo d’affari, non si addice molto all’umore del Qatar. “La grande benevolenza e fiducia che c’è stata negli ultimi anni nei confronti della Germania, sembra essere rapidamente svanita. Le relazioni bilaterali sono in una fase delicata. Lo stato d’animo nella capitale del Qatar è ben rappresentato da una feroce battuta che si sta diffondendo tra i qatarini: ‘Vediamo se i tedeschi indossano una fascia colorata al braccio quando firmano l’accordo sul gas’. Secondo la Faz “la Faeser in tribuna con la fascia One Love è l’ultimo episodio di una frattura che parte da lontano. C’era irritazione ancor prima che il ministro dell’Interno, responsabile anche dello sport, mettesse piede sul suolo qatariota. La sua visita è avvenuta in un momento in cui l’umore a Doha si stava spostando a causa delle critiche dall’estero sullo sfruttamento dei lavoratori e sulla repressione della comunità LGBTQ+. L’emiro Tamim bin Hamad Al Thani lo ha chiarito in un discorso pochi giorni prima della prima visita di Faeser: le critiche inizialmente costruttive sono state inizialmente considerate ‘in buona fede’. Fino a quando il suo paese non si è trovato di fronte a una vera e propria ‘campagna’ farcita di invenzioni e ‘doppi standard’.


Non per altro ieri il Consiglio della Shura, l’autorità legislativa e di controllo sul governo del Qatar, ha attaccato il Parlamento europeo che una risoluzione aveva denunciato le violazioni dei diritti umani avvenute a Doha durante la realizzazione degli stadi per i Mondiali: “La risoluzione si basa su false accuse e informazioni fuorvianti e continua le campagne sistematiche, sospette e atroci contro lo Stato del Qatar”. No, non era solo una fascia. E non è solo calcio.

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