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Qatar 2022, l’Equipe: “Sarkozy rischia un processo penale per corruzione”

Doha avrebbe finanziato di nascosto la sua campagna elettorale

Pubblicato:03-02-2023 14:23
Ultimo aggiornamento:03-02-2023 14:25

sarkozy
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ROMA – Lobbismo o corruzione? L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, nel 2010, aveva un interesse non politico a sostenere il Qatar nel suo dossier di candidatura ai Mondiali? E se è così, ha beneficiato di eventuali ritorni o no? È la una domanda che si pongono i magistrati incaricati di indagare sui sospetti di corruzione per l’assegnazione della Coppa del Mondo a Doha. Ne scrive L’Equipe: Sarkozy rischia un nuovo procedimento penale. Nel corso degli anni polizia e i media francesi hanno evidenziato diverse ragioni economiche per l’intenso lobbismo da parte dell’ex capo di Stato: ad esempio, la possibilità per le grandi aziende francesi del CAC40 di aggiudicarsi contratti in Qatar, la creazione di beIN Sports o l’acquisizione del PSG da parte di QSI (acquisizione che avverrà a giugno 2011). “Secondo le nostre informazioni- scrive il quotidiano francese- il 14 novembre la Procura finanziaria nazionale (PNF) ha emesso ufficialmente una nuova ipotesi: per ringraziare Nicolas Sarkozy del suo impegno, il Qatar avrebbe coperto parte delle spese della sua campagna presidenziale, che non erano state dichiarate nel 2007″. “Tutto inizia nel gennaio 2020- racconta ancora L’Equipe- Il giudice Marc Sommerer, incaricato dell’indagine giudiziaria su possibili atti di corruzione che circondano l’assegnazione della Coppa del Mondo 2022 al Qatar, riceve un rapporto intrigante dall’Ufficio anticorruzione (OCLCIFF).

La polizia spiega di aver consultato gli archivi della Presidenza della Repubblica e di aver portato alla luce lettere scritte nel 2011 e nel 2012 da un certo François de La Brosse, capo della società ZNZ. Quest’ultimo è un pubblicitario e uomo d’affari il cui fratello Thierry, ora deceduto, era direttore generale di OM. François de La Brosse racconta nei suoi scritti di aver svolto servizi di comunicazione dal 2006, che non sarebbero stati fatturati né all’Eliseo, né integrati nei conti elettorali di Nicolas Sarkozy. Quattro anni dopo, con l’azienda ormai sull’orlo del fallimento, si rivolge a Claude Guéant, ex segretario generale dell’Eliseo, e a Nicolas Sarkozy, per pensare a una via d’uscita dalla crisi. Sempre secondo questi documenti, una soluzione sembra essere stata trovata nell’autunno del 2011. Grazie all’attivismo di Claude Guéant, è prevista una “joint venture” tra ZNZ e “la società di comunicazione Qmedia”, rappresentata dal genero del premier del Qatar. Nell’ambito di questa nuova partnership con il Qatar, la società di François de La Brosse avrebbe ricevuto un primo trasferimento di 600.000 euro nel settembre 2011″. L’Equipe scrive di ulteriori fatture per 2 milioni di euro. La Polizia francese ritiene che questi fatti possano “assumere un risvolto penale”. Il caso ora è in mano al giudice Serge Tournaire, ora incaricato delle indagini sull’assegnazione dei Mondiali, il magistrato sembra molto interessato alla parte del caso che riguarda François de La Brosse.


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