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La consigliera trans Porpora Marcasciano: “Minacciata col coltello in spiaggia dal branco”

La storica attivista rivela l'aggressione transfobica subita in vacanza nei giorni scorsi

Pubblicato:31-08-2022 11:54
Ultimo aggiornamento:31-08-2022 11:54

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BOLOGNA – Minacciata col coltello in spiaggia “dal branco” mentre era in vacanza sull’Adriatico. “Venti minuti di terrore, in balia di cinque balordi, in cui ho percepito impotenza, frustrazione, terrore”. E’ il racconto di Porpora Marcasciano, consigliera comunale di Coalizione civica a Bologna, presidente della commissione Pari opportunità e storica leader del movimento trans sotto le Due torri, che su Facebook questo pomeriggio rivela il brutto episodio di minacce di cui è stata vittima nei giorni scorsi.

UN GRIDO DI DOLORE

Il fatto risale infatti al 24 agosto scorso, ma solo oggi Marcasciano ha trovato la forza di riferirlo. Proprio nel giorno in cui si sono celebrati i funerali di Alessandra Matteuzzi, la donna uccisa a martellate dal suo ex fidanzato sotto casa a Bologna. “Un grido di dolore personale e intimo- scrive Marcasciano- perché mi ha toccato personalmente, in maniera assurda, inaspettata, disumana”.

L’AGGRESSIONE IN VACANZA

Il 24 agosto, racconta la consigliera, “ero in vacanza nella bellissima spiaggetta della costa adriatica che frequento oramai da dieci anni, quando il branco si è violentemente palesato senza darmi il tempo e il modo di pensare alla fuga. Venti minuti di terrore, in balia di cinque balordi, in cui ho percepito impotenza, frustrazione, terrore. Il capo branco ha cominciato in modo soft, quasi gentile ad avviare un discorso che diventava man mano sempre più brutto, minaccioso, violento”.


Il gergo era quello omofobo con tutti gli epiteti che risparmio – prosegue Marcasciano – Poi il brutto ceffo si è avvicinato, quasi a toccarmi e con un coltello continuava a ripetere che appena lo avessi sfiorato mi avrebbe tagliato la gola. Cercava l’appiglio ed io ero certa che lo avrebbe trovato da lì a poco. La spiaggetta a quell’ora, le due del pomeriggio, era vuota e alcune presenze molto distanti da me. Non so dire ancora oggi a distanza di sei giorni cosa mi ha permesso di essere qui a raccontarlo”.

Foto istituzionale dal sito del Comune di Bologna

“ANNICHILITA DALL’EPISODIO”

Marcasciano continua. “Molti mi hanno chiesto di dirlo, denunciare- spiega- ma a dire il vero non riuscivo e forse non riesco ancora a scrollarmi di dosso quella brutta sensazione che mi rende impotente. Sono stati giorni di pensieri che mi annullavano lasciandomi, in quella sensazione di frustrante annichilimento che mi ha accompagnata in quei tragici interminabili venti minuti. Eppure devo farlo, anche a distanza di quasi una settimana, lo devo a tutte le persone vittime di questa assurda violenza diventata oramai endemica. E lo è perché è sistemica. I troppi omicidi di donne, i troppi omicidi di trans, le troppe aggressioni a gay, lesbiche e i diversi di ogni tipo”. E aggiunge: “L’assurdità dell’accaduto e la sua imprevedibilità continuano a interrogare la mia coscienza, dovrebbero interrogare quella di tutte e tutti noi”.

LA SOLIDARIETÀ DI SINDACO E GIUNTA

Subito arriva a Marcasciano il messaggio di vicinanza e solidarietà da parte del sindaco Matteo Lepore e della vicesindaco Emily Clancy, anche lei esponente di Coalizione civica. “Siamo tutti vicini a Porpora in questo momento così difficile- affermano Lepore e Clancy- quanto le è accaduto è l’ennesimo episodio in cui il patriarcato che permea la nostra società si manifesta nel suo volto più oscuro, quello della mascolinità tossica, dell’aggressione verbale e fisica, della violenza, della sopraffazione, dell’odio del diverso e della transfobia. Grazie Porpora, di esistere e di resistere- aggiunge Clancy- di aver condiviso questo avvenimento orrendo e di aver trovato la forza di raccontarlo pubblicamente. Una forza che aiuterà chi subisce violenza a sentirsi meno soli e che spinge tutti a noi a reagire“. Per l’assessore Massimo Bugani, che esprime vicinanza e solidarietà a Marcasciano, “non ci sono parole per commentare l’orrore della violenza fisica e psicologica prodotta da queste persone vili, ignoranti e meschine“.

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